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Riforme, il ddl in Senato tra le barricate delle opposizioni

Roma, 17 Set 2015 - "Proseguiamo con la riforma costituzionale. Non c'è alcuna variazione del calendario". Lo ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso, riprendendo i lavori dopo la sospensione dovuta al 'muro' delle opposizioni alla proposta di proseguire i lavori in Aula con il ddl riforme, visto che quello sulle missioni internazionali attende ancora il parere della Bilancio.

Al termine di un breve quanto serrato confronto in Aula, e su richiesta della Lega, il presidente del Senato, Pietro Grasso, aveva riunito i capigruppo ma poi i lavori sono ripresi. L'aula del Senato ha poi di nuovo sospeso la discussione sulla riforma: sono state illustrate le pregiudiziali di Sel, Forza Italia, Movimento 5 stelle e Lega. La seduta riprenderà alle 15 con la votazione di tutte le pregiudiziali.

Già all'apertura dei lavori si erano verificate le prime schermaglie e proteste nell'Aula del Senato sulla riforma costituzionale. "Stiamo creando il presupposto per un possibile ritorno del fascismo", ha detto il senatore della Lega Roberto Calderoli, intervenendo in aula al Senato parlando dell'effetto combinato della riforma costituzionale in esame e della legge elettorale già approvata. E il premier Matteo Renzi, nel corso della conferenza stampa con l'omologo lussemburghese Xavier Bettel sottolinea: "A chi dice state facendo troppo veloci rispondo: non per cattiveria, ma questa riforma è attesa da 70 anni. La prima commissione fu fatta nell'83, io e Xavier andavamo alle elementari".

Nel frattempo Beppe Grillo su Facebook ha scritto: "Confidiamo di trovare in Mattarella la sensibilità istituzionale e l'attenzione che è mancata nell'aula del Senato e che il Capo dello Stato ha sempre manifestato, come dimostrano le sue autorevoli parole pronunciate nel discorso in Aula nel 2005 proprio mentre si discuteva di riforma costituzionale e in cui il M5S si ritrova completamente. Leggete e diffondete!". Il leader del M5S fa riferimento a un intervento in Parlamento sulla riforma costituzionale fatto dieci anni fa dall'attuale presidente della Repubblica e dove diceva fra l'altro, come riportato su Facebook dallo stesso Grillo, che "il governo non è il proprietario delle istituzioni".

 

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