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Energia pulita, si rafforza l’intesa con la Cina. Paci a Carbonia: nostre competenze fondamentali, pensiamo a centrale sperimentale per cattura co2

Non solo carbone, perché l’alleanza con la Cina sancita a novembre e suggellata oggi dalla visita ufficiale dell’ambasciatore Li Ruiyu nella sede della Sotacarbo a Carbonia, apre un nuovo capitolo di forte collaborazione a tutto campo fra Sardegna e Cina, che punterà moltissimo su turismo e prodotti tipici ma avrà uno degli snodi principali proprio nell’attività di ricerca nei settori dell’energia e dello sviluppo sostenibile, in particolare sull’uso sostenibile di combustibili fossili. Un accordo già sottoscritto con un protocollo d’intesa fra Sotacarbo e Cers (China Energy Research Society) e approvato dall’Assessorato alla Programmazione della Regione Sardegna e dall’Ambasciata cinese in Italia, che prevede lo sviluppo di diverse attività in comune per un periodo iniziale di 5 anni.

Il know how sardo. “Dobbiamo utilizzare tutte le competenze rimaste nella nostra terra dopo la fase dell’estrazione del carbone, per stringere partnership tecnologiche con Paesi come Cina e Stati Uniti che sul carbone puntano moltissimo, soprattutto in chiave di energia pulita per il futuro – ha detto l’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci, incontrando l’ambasciatore cinese nella sede di Sotacarbo – Quello della ossi-combustione  con basse emissioni di CO2 è un tema fondamentale per il globo, per il controllo del cambiamento climatico e da questo punto di vista la Cina è il partner ideale, perché ha la più grande produzione di energia da carbone, quindi il problema di tenere sotto controllo le emissioni di CO2. Sono certo che da questo incontro potrà nascere una fattiva e valida collaborazione, anche se per entrare in una fase attuativa non è facilissimo convincere un investitore straniero ad investire e c’è bisogno perciò di fare altri approfondimenti per certificare la validità delle nostre tecnologie. Stiamo valutando l’opportunità di fare una centrale sperimentale in Sardegna e questo può portare a ricadute occupazionali importanti. Vogliamo trasformare le tradizioni del carbone in qualcosa di più moderno, di più tecnologico: il carbone non lo estraiamo più, ma altri Paesi hanno ancora questo problema e per decenni ancora il carbone sarà bruciato creando problemi nell’emissione di CO2. Quindi, poter sviluppare qui da noi queste tecnologie, ci dà un grande vantaggio, e siamo consapevoli che quelle competenze rappresentano una risorsa decisiva per indirizzare l’utilizzo globale delle fonti fossili su binari sostenibili. Dobbiamo quindi sviluppare nuove tecnologie in Sardegna – conclude il vicepresidente della Regione – per venderle nel resto del mondo”.

La ricerca comune. Tra i vari temi di ricerca individuati, che saranno oggetto della collaborazione, si possono segnalare le tecnologie per la cattura e lo stoccaggio della CO2, l’ossi-combustione, l’efficienza energetica e le energie rinnovabili. Ambiti eterogenei e diversificati, ma in linea con le innovative linee di attività del nuovo Polo tecnologico per l’energia pulita e con i relativi programmi di sviluppo definiti a livello nazionale e regionale. L’accordo di collaborazione scientifica tra Sotacarbo, che dal 1989 rappresenta l’Italia nel Clean Coal Centre dell’Agenzia internazionale per l’Energia, e Cers è il primo sottoscritto nell’ambito delle attività del nuovo Polo tecnologico e certifica l’importanza a livello internazionale delle attività svolte nell’ex miniera di Serbariu a Carbonia nel Centro di ricerche Sotacarbo. Le relazioni avviate con il mondo industriale e della ricerca cinese seguono un percorso analogo a quello di Sotacarbo col Department of Energy (Doe) degli Stati Uniti.

L’accordo col Mise. Il 2 agosto 2013 il Ministero italiano dello Sviluppo economico e la Regione Sardegna hanno firmato l’accordo per la creazione di un polo di eccellenza per la produzione di energia pulita e la costruzione di una centrale elettrica a carbone nel Sulcis con tecnologia a basso impatto ambientale. L’8 agosto 2014, Mise, Regione, Enea e Sotacarbo hanno firmato un accordo per un programma decennale nel nuovo polo di eccellenza sull’energia pulita. Partner del calibro del Cers, di Shenhua o del Doe garantiscono che l’eccellenza promessa dal neonato Polo tecnologico del Sulcis non resti una chimera ma abbia concretizzazione immediata.

L’esperienza della Cina. La Cina basa il suo sistema elettrico sul carbone ed è il secondo produttore mondiale di CO2. È comunque prevista una diminuzione percentuale nell’uso di questa fonte, che però aumenterà in quantità e rimarrà, comunque, la principale del Paese asiatico. Pur non avendo sottoscritto il protocollo di Kyoto, la Cina partecipa alle principali iniziative internazionali finalizzate all’incremento dell’efficienza di conversione energetica degli impianti di produzione elettrica e alla riduzione delle emissioni della CO2.