I consigli di amministrazione di Meridiana Fly e Meridiana Maintenance in una nota informavano che hanno approvato l'accelerazione del piano di riduzione del personale e del cambio flotta.
Il progetto porterà l'azienda ad avere tutti aerei di tecnologia Boeing già entro la fine del 2015, e una dimensione del personale adeguata alla flotta gestita, con una drastica riduzione dei costi operativi.
"La compagnia è rimasta troppo a lungo legata alla sua struttura industriale degli anni '90, invece per rimanere competitivi bisogna adeguarsi al cambiamento, anzitutto tecnologico: Meridiana – spiega in una nota l'amministratore delegato Roberto Scaramella – punta a una riorganizzazione aziendale e industriale in linea con i principali concorrenti europei”.
Meridiana Fly e Meridiana Maintenance - prosegue la nota - hanno dunque comunicato oggi ai sindacati l'avvio della procedura finalizzata alla messa in mobilità di 1.478 unità in esubero strutturale per Meridiana Fly (262 piloti, 896 assistenti di volo e 320 personale di terra) e di 156 unità per Meridiana Maintenance, la maggior parte delle quali già oggi interessate da Cigs.
Sul nuovo sviluppo della situazione della compagnia Meridiana è intervenuto subito l’assessore regionale ai Trasporti con una sua dichiarazione nella quale afferma che: “Appreso dell’avvio della procedura di mobilità per i lavoratori della compagnia Meridiana, l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana ha contattato il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi e ha richiesto formalmente l’immediata convocazione di un tavolo istituzionale di crisi”.
“L’apertura della mobilità per i dipendenti Meridiana – scrive ancora Deiana - è una decisione particolarmente grave che si inserisce in un contesto di profonda crisi economica e occupazionale della Regione Sardegna nonché dell’intero comparto del trasporto aereo nazionale”, ha scritto l’assessore nella lettera inviata questa sera al ministro. “La Regione intende affrontare con decisione questa emergenza per scongiurare l’ulteriore emorragia di posti di lavoro non sostenibile dal sistema economico isolano”, conclude il testo in cui si sollecita il Governo a intervenire.