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Cisl Sardegna – La crisi istituzionale della Regione ha accentuato l’impatto negativo della recessione economica

La crisi politica ed istituzionale dell’Isola, in primo luogo della funzione regolatrice della Regione, quale massima istituzione, ha aumentato – secondo il comitato esecutivo della Cisl sarda riunito a “Santa Cristina (Paulilatino)-  l’impatto negativo della recessione economica e non ha consentito di mettere in campo indispensabili e urgenti politiche territoriali, sociali, assistenziali e sanitarie.

In una situazione così drammatica la Cisl sarda ha ripetutamente chiesto, anche unitariamente, che il nuovo governo regionale segni una svolta nel rapporto delle relazioni sindacale e ristabilisca condivise regole di dialogo e confronto tra istituzioni e parti sociali.

I ritardi nell’azione di governo non solo accentuano il malessere nelle categorie e nei territori, ma rischiano di innescare – sulle vertenze irrisolte – le mobilitazioni di lavoratori e pensionati qualche volta anche incontrollate.

La Cisl sarda richiede il rilancio della politica per una nuova rinascita economica e sociale dell’Isola, articolata in interventi appropriati per accrescere l’occupazione, promuovere il sistema produttivo, sanare il gap infrastrutturale (insularità, trasporti, energia, istruzione, formazione professionale, servizi sociosanitari, ecc.), riorganizzare la pubblica amministrazione e riformare le istituzioni.

A tal proposito, raccogliendo l’esortazione della lettera pastorale dei vescovi sardi dal titolo “Un cammino di speranza per la Sardegna”, la Cisl ne condivide i contenuti affinché il tema del lavoro venga rilanciato con forza come fulcro della giustizia sociale e del bene comune per l’intera società sarda.Com

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