La prima donna cancelliera della Bundesrepublik viene confermata per un terzo mandato ed entra così nella ristretta galleria dei 'grandi' cristiano democratici che vantano lo stesso primato: Konrad Adenauer e Helmut Kohl.
Per l'Unione è il miglior risultato dall'Unificazione tedesca nel 1990. La cancelliera è anche la sola fra i capi di stato e di governo in Europa a essere rimasta nell'incarico dopo la crisi dell'euro: tutti gli altri, in Spagna, Francia, Gran Bretagna e Italia sono stati sconfitti. La sua politica durante la crisi dell'euro, appoggiata dalla stragrande maggioranza dei tedeschi, viene considerata peraltro la chiave principale del suo successo elettorale.
A fronte del trionfo Cdu-Csu, disastro invece degli alleati liberali Fdp, che secondo le proiezioni non ce la fanno a superare lo scoglio del 5% e si fermano al 4,5% uscendo quindi per la prima volta dal 1949 dal Bundestag. Chi invece molto probabilmente ci entrera' è il partito anti-euro Alternative fuer Deutschland (AfD), indicato nelle proiezioni al 4,9%. Sarebbe la prima volta che entrerebbe in parlamento un partito a destra della Cdu-Csu.
La presenza del partito populista euroscettico potrebbe anche influenzare la linea del governo nella politica europea. La cancelliera, che come obbiettivo avrebbe preferito una riedizione della coalizione cristiano liberale, si ritrova senza alleato prediletto: la vittoria potrebbe avere per lei un sapore agro-dolce. L'alternativa più probabile, una grande coalizione con i socialdemocratici, indicati ora al 25,7%, potrebbe risultare ancora più difficile da realizzare.
La Spd, con una forte ala già prima del voto contraria a una grande coalizione, potrebbe essere ora ancora meno interessata nel timore di venire schiacciata ancora più di prima da una Cdu trionfante. Alle scorse elezioni, dopo quattro anni di alleanza al governo con la Cdu-Csu della Merkel, la Spd incasso' il suo peggior risultato della storia (23%) e teme ora che, se accettasse di nuovo di fare l'alleato junior in un nuovo governo Merkel, la batosta alle urne la prossima volta sarebbe ancora più sonora.
Per lo sfidante Peer Steinbrueck la conquista di quasi tre punti per il partito può essere considerata un successo, ma l'obbiettivo di mandare a casa la Merkel e formare un governo rosso-verde si è rivelato utopico, anche per colpa del brutto risultato dei Verdi, che raggiunto l'8,1%, un calo di oltre quasi tre punti. Con risultati ancora fluttuanti, la Cdu-Csu sembra vicina alla conquista di una maggioranza assoluta in seggi al Bundestag: le proiezioni la davano prima per sicura, con 304 mandati, e poi invece no, con 303 seggi su 606 in tutto al Bundestag.
Al momento non ce l'ha. Oltre a quella nero-rossa, fra Cdu-Csu e Spd, un'altra coalizione avrebbe un'ampia maggioranza per governare: quella nero-verde con i Gruenen, ma al momento non viene presa molto in considerazione. In una trasmissione fra i principali leader in tv, la cancelliera ha rassicurato che, una volta che si conosceranno con certezza i risultati, saranno avviati colloqui per sondare le possibilita' di alleanze ma di non avere timori sulla possibilità di formare un governo stabile.
Secondo le proiezioni Ard e Zdf, la Cdu-Csu è 42%-42,4%, un aumento di nove punti rispetto al 2009 (33,8%), Spd è al 25,5% (23%), la Fdp crolla al 4,5%-4,6% dal 14,6% quattro anni fa, i Verdi arrivano all'8,1%-8,3% (10,7%) e la Linke scende all' 8,4%-8,5% (11,9%) e la AfD, che si candidava per la prima volta arriva da zero al 4,9%. Giubilo nell'Adenauer Haus, sede della Cdu, con la Merkel raggiante in blazer celeste che abbraccia nei ringraziamenti e nella gioia anche il marito Joachim Sauer che "mi è stato a fianco".
"Se dovessero essere confermati i primi dati ed il partito anti-euro dovesse rimanere fuori dal parlamento, sarebbe un buon segnale per l'Unione europea". Lo ha detto il presidente del consiglio, Enrico Letta, appena atterrato a Toronto, in occasione della sua visita in Canada.