Da qui voglio dire che noi ce la faremo a difendere lo stato di diritto e il principio per cui tutti sono uguali di fronte alla legge". Sono le parole di Guglielmo Epifani, segretario del Pd, dal palco del Pd di Genova, pronunciate durante l'incontro che conclude la kermesse. Il riferimento è alla vicenda che coinvolge il leader del Pdl Silvio Berlusconi. La decisione sulla concessione della grazia "è una prerogativa che spetta solo al Capo dello Stato e tocca solo al Capo dello Stato valutare tutto. Io ho fiducia in quello che ha fatto, che sta facendo e che farà il nostro Presidente della Repubblica".
Sulla situazione del Paese ha poi aggiunto "Ce la faremo a superare la crisi più lunga e difficile della storia d'Italia e ce la faremo a costruire quel cambiamento di cui il paese ha bisogno. Ma soprattutto, dobbiamo farcela a batterci per la pace. E' chiaro che questo problema" circa la possibile decadenza di Silvio Berlusconi, "ha un'implicazione politica ma, dal punto di vista del rapporto tra le vicende giudiziarie e le sentenze, questo problema riguarda Silvio Berlusconi e le sorti politiche del Pdl e tocca a loro risolvere questo problema e non chiedere al Governo o al Pd di risolverlo perché non abbiamo titolo di farlo se per farlo dobbiamo andare contro la legge".
Epifani si è poi soffermato su un tema molto molto caldo: "Prima di tornare al voto dobbiamo fare di tutto per cambiare questa legge elettorale che non è figlia del caso". Il Porcellum "è stato voluto coscientemente - ha aggiunto - per favorire un'idea di partito personale e nel caso peggiore portare ad un pareggio che esclude l'alternanza su cui si reggono le grandi democrazie europee".
Da Genova una visione ottimista: "Ce la faremo a superare la crisi più lunga e difficile della storia d'Italia e ce la faremo a costruire quel cambiamento di cui il paese ha bisogno. Ma soprattutto, dobbiamo farcela a batterci per la pace".
Il segretario del Partito democratico si è espresso anche sulla questione Siria: "Il governo ha fatto bene a dichiararsi contrario all'intervento in Siria. Con le bombe non si risolve nulla. Oltretutto in questo caso la forza non avrebbe alle spalle nessuna strategia, piuttosto si appiccherebbe un incendio in tutta l'area del Mediteraneo. Noi siamo contrari, non per coprire certo il regime di Assad, ma perché l'unica soluzione è la politica, nel rispetto di tutti".
Ha concluso: "Nella giornata in cui il Papa ha manifestato il valore grande della testimonianza, noi rispondiamo che noi ci siamo per intero e in tutto e che senza pace non c'è giustizia, non c'è sicurezza, non c'è vera libertà"