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Il pregiudicato ed ex cavaliere pervaso da tremenda paura della perdita dell’impunità parlamentare e in attesa di lunedì per la procedura di decadenza in giunta deposita in Giunta il ricorso a Strasburgo con la speranza di cavarsela ancora una volta.

E' stato depositato alla Giunta per le elezioni del Senato il ricorso a Strasburgo da parte dei legali di Silvio Berlusconi contro la sentenza di condanna a 4 anni per frode fiscale, resa definitiva dalla Cassazione.

Il documento, di 33 pagine, fa riferimento all'articolo 7 della convenzione europea('Nulla poene sine lege') spiegando che la legge Severino non può essere applicata in modo retroattivo.

La legge Severino viola l'art. 7 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo perché l'applicazione in tema di incandidabilità e decadenza del ricorrente "è contraria al divieto di retroattività delle sanzioni penali". E' quanto si legge nel ricorso alla Corte di Strasburgo depositato alla Giunta delle elezioni del Senato.

Berlusconi ritiene che le norme in tema di incandidabilità e di decadenza del mandato parlamentare comporti la violazione dell'art. 7 Cedu( principio di legalità delle sanzioni penali), articolo 3 del protocollo alla cedu (diritto a libere elezioni). E' quanto si legge nel ricorso, 33 pagine, a Strasburgo depositato oggi in Giunta.

Nel caso di specie è stato violato l'art.13 della Cedu, che regola "il diritto a un ricorso effettivo", in quanto "l'ordinamento italiano non prevede alcun rimedio interno accessibile ed effettivo per far valere i dedotti profili di incompatibilità con la Cedu". E' quanto si legge nel ricorso a Strasburgo presentato in Giunta.

Il Ricorso alla corte europea dei diritti da parte di Silvio Berlusconi è stato inviato via fax a Stasburgo e consegnato oggi alla Giunta del senato. Questa l'intestazione: 'Ricorso: Silvio Berlusconi contro Italia'. 'Presentato in applicazione dell'articolo 34 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo e degli articoli 45 e 47 del Regolamento della Corte'.
"Ce la faremo a difendere lo stato di diritto ed il principio in base al quale tutti siamo uguali di fronte alla legge". Così il segretario del Pd Guglielmo Epifani, dal palco della festa nazionale del Pd".

"Ci sono principi che nessuno può valicare: tutti sono uguali davanti alla legge, nessuno si può sentire sopra ordinato alla legge, la sentenza definitiva va fatta applicare. Non facciamo un uso politico, siamo soltanto rigorosi nel rispetto dei principi". Lo ha detto Guglielmo Epifani, alla festa del Pd a Genova. "Anche il tempo - non si può allungare sulla base di altre esigenze e di altre questioni e questo, credo, sarà l'orientamento che assumeranno i membri della giunta".