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Lavori Consiglio Regionale Sardo su norme sul riordino delle Province: l’Aula stralcia l’articolo 10 sulle norme transitorie e prosegue la discussione generale.

Dopo Sabatini è intervenuto Tarcisio Agus (Pd), che ha detto: "Chiede nel Sulcis o nel Medio Campidano o dove volete cosa pensano di questa discussione. Il mantenimento in carica degli organi eletti non è incompatibile con la volontà popolare". Della stessa opinione Giuseppe Stocchino (Rifondazione), che ha detto: "Ma siete sicuri che questo sia davvero il bene del popolo sardo. Il giorno che i mori si toglieranno le bende, non so quanti resterebbero qui dentro: il Consiglio dovrebbe trovare la volontà di scrivere una legge che riformi davvero".

Sugli sprechi e il contenimento della spesa, a seguito di un'affermazione incidentale dell'on. Stocchino, la presiedente Lombardo ha sottolineato che solo in questa legislatura sono stati risparmiati oltre 22 milioni di euro. "Raccomando prudenza quando si parla di questo argomento così sensibile".

Sullo stralcio dell'articolo 10 Maninchedda (Psd'az) ha detto: "Il referendum ha abrogato l'assetto provinciale e il territorio delle otto province. Perché non procedete commissariando tutto quello che capita? Io ho fatto in tutto questo tempo il mio dovere nella commissione Autonomia e abbiamo esitato i provvedimenti che oggi stiamo esaminando. Quelle che la maggioranza sta proponendo sono scelte spurie".

Mario Diana (Sègd) ha detto: "E' illegittimo quello che facciamo ed è illegittimo anche se non facciamo nulla. Affronto prima il problema politico: c'è bisogno dell'aiuto di tutti per risolvere il problema, anche dei Riformatori. Su dieci referendum, almeno otto tema andavano pretesi dalla maggioranza, come l'abolizione dei cda di tutti gli enti, ad esempio. Presidente Cappellacci, sono sicuro che lei non voleva arrivare a questa situazione. Il primo ricorso che sarà presentato su questa legge andrà dritto alla Corte costituzionale, bisogna saperlo. Non sono d'accordo perché non si faccia niente ma è il caso di riflettere e di stoppare questa situazione".

Ha poi preso la parola Antonio Solinas (Pd), che ha detto: "Circolano voci che alcune forze politiche si accontenterebbero della futura azienda per la manutenzione delle strade sarde. Ma sono voci". Per l'on. Porcu (Pd) "in questi anni abbiamo sottovalutato la spregiudicatezza politica del presidente Cappellacci.  E' davvero un genio beffardo della politica, che fa diventare un valore l'incapacità di realizzare un progetto. Voi raccontate che siete per il superamento delle province ma non spiegate mai come".

Per i Riformatori è intervenuto Cossa, che ha detto: "Anche la violenza verbale dovrebbe essere bandita da quest'Aula. Se saltano pure gli elementi minimi della buona educazione, la situazione non può che peggiorare. Dovremmo capire bene di che parliamo e affrontare anche i temi giuridici, di primaria importanza, che sono al fondo di questo tema che trattiamo. Questo Consiglio si trova a un bivio tracciato da 525 mila sardi, che hanno preso una decisione inequivocabile. Dobbiamo tradurre in qualche modo in pratica questa decisione e do atto a Maninchedda  di aver svolto correttamente la funzione di presidente della commissione Autonomia. Il risultato referendario è l'abolizione delle otto province ed è stato salutato anche da tantissimi del centrosinistra come un fatto importante, non solo dai Riformatori. Se questo Consiglio non legifera il primo luglio le Province saranno nel caos più totale e non si potranno nemmeno pagare gli stipendi. E non è possibile prorogare gli organi in carica. Avremmo dovuto legiferare allora e se sarà necessario resteremo anche domenica. Noi abbiamo deciso da che parte stare, dalla parte del voto popolare espresso con i referendum: non pensiamo che i consiglieri siano casta o lestofanti né che le province siano la madre di tutti i mali". 

Vincenzo Floris (Pd) ha detto: "Lo stralcio dell'articolo 10 è una furbesca scorciatoia, un plateale abuso". Sulla stessa linea Zuncheddu (Sardigna libera):  "Anche io mi sono espressa per la soppressione delle Province, non per il loro commissariamento. Rischiamo di varare una pessima legge".

Per Marco Espa (Pd) "deve essere chiaro che non è colpa di tutti ma la colpa e la responsabilità sono di chi governa e di chi non ha saputo governare il processo. Non ci sono altri responsabili se non l'attuale governo della Sardegna. E' del tutto evidente che fino a quando non verrà fatta la riforma nel vostro disegno ci sono soltanto i commissari, con pieni poteri mentre i referendum non contano nulla".

Il capogruppo del Pd, Giampaolo Diana, ha chiesto la verifica del numero legale e, per l'assenza del numero dei consiglieri necessario, i lavori sono stati sospesi: riprenderanno alle 20.35. Com