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Fotografo italiano ferito e fermato in Turchia

E' in questura a Istanbul, in attesa di essere ascoltato oggi dalle autorita' turche, il fotografo italiano Daniele Stefanini, ferito durante gli scontri nella notte e fermato dalla polizia. Lo conferma la Farnesina, aggiungendo che il 28enne e' assistito - gia' da ieri sera - da due funzionari del Consolato italiano di Istanbul, tra cui un interprete, in accordo con l'ambasciata di Italia ad Ankara e l'Unita' di crisi del ministero degli Esteri.

Il fotografo italiano Daniele Stefanini e' stato ferito dalla polizia turca e fermato a Istanbul durante gli incidenti della notte scorsa. Il fotoreporter livornese e' stato colpito alla testa nel quartiere di Bayrampasha, soccorso da un avvocato dei diritti umani in stato confusionale e portato in ospedale. Parte della sua attrezzatura è scomparsa. La polizia lo ha messo in stato di fermo.

Dopo essere stato medicato, Stefanini è stato dimesso dall'ospedale e, secondo informazioni da confermare, dovrebbe rientrare in Italia martedì o mercoledì.

La polizia turca ha arrestato 441 persone in relazione agli scontri tra polizia e manifestanti ieri a Istanbul. Lo ha reso noto l'Ordine degli Avvocati turchi, precisando che 56 persone sono invece state arrestate ad Ankara. Ieri a Istanbul la polizia ha usato gas lacrimogeni e cannoni ad acqua contro i manifestanti per impedire loro di entrare in piazza Taksim, sgomberata dagli agenti. Diversi giornalisti sono stati picchiati e arrestati.Il sindacato dei giornalisti portoghesi ha condannato ieri l'aggressione subita dal collega Paulo Moura in piazza Taksim e ha annunciato una 'protesta formale' all'ambasciata turca a Lisbona. Lo racconta il quotidiano 'Diario de Noticias'.

Secondo le dichiarazioni di Moura, corrispondente del quotidiano online 'Publico', l'aggressione è avvenuta era isolato dai manifestanti in piazza durante la carica della polizia. Moura è stato picchiato nonostante si sia più volte identificato come giornalista.

L'Associazione dei giornalisti progressisti della Turchia ha condannato le violenze perpetrate dalla polizia contro i reporter durante le proteste legate al Gezi Park di Istanbul ed estesesi in tutto il Paese. In particolare, l'associazione ha denunciato l'uso della violenza da parte delle forze di sicurezza contro i giornalisti a piazza Kizilay ad Ankara e a piazza Taksim a Istanbul. In particolare, l'Associazione dei giornalisti turchi ha riferito del caso di Gokhan Bicici della IMC TV, che è stato picchiato da cinque poliziotti, buttato a terra e ammanettato prima di essere arrestato. Ad altri, invece, è stato impedito di svolgere il proprio lavoro in quanto non erano in possesso di pass rilasciati dal governo.