Press "Enter" to skip to content

Processo Ruby: Pm chiede 7 anni per Mora, Fede e Minetti

"Abbiamo ricevuto una macroscopica notizia di reato, riguardante una ragazza minorenne che girava per le strade di Milano con pacchi di denaro, che frequentava alberghi di lusso, che viveva con una prostituta e andava a casa di un uomo ricco e potente da cui diceva di ricevere denaro dopo essere fuggita da una comunità". È così che il pm di Milano Antonio Sangermano, nella requisitoria del processo cosiddetto 'Ruby2' ha ricostruito l'inizio delle indagini sul caso Ruby, per sottolineare il "nostro dovere di indagare".

"C'è qualcuno che, indossando come noi la toga, a fronte delle dichiarazioni di una minorenne, delle oggettive anomalie della notte del 27 maggio 2010, che sentendo Lele Mora dire nelle telefonate di inghindarsi con biancheria intima e la Minetti retribuire le ragazze, c'e' qualcuno, ripeto, che avrebbe riattaccato la cornetta e si sarebbe tappato le orecchie senza indagare?". E' cosi' che il pm di Milano Antonio Sangermano ha sottolineato che "la legge impone di indagare ed esercitare l'azione penale".

Sangermano ha parlato di "immaturità e vulnerabilita"' di Ruby. Il pm nel descrivere la ragazza e il suo comportamento in aula durante la sua testimonianza, ha spiegato che "Ruby si è contraddetta", aggiungendo che "l'unico dato certo è che Ruby ha sempre negato di essersi prostituita e di avere avuto rapporti a pagamento con Silvio Berlusconi".

"I nostri imputati sapevano che era minorenne". Lo ha detto il pm Antonio Sangermano in un passaggio della sua requisitoria.

"Ruby ha tentato una impresa ragguardevole, e cioe' di screditare se stessa". Lo ha detto il pm Antonio Sangermano in uno dei passaggio della sua requisitoria al processo Ruby a carico di Lele Mora, Nicole Minetti ed Emilio Fede. "Ruby ha mescolato verita' e menzogna" ha affermato il pm aggiungendo che nella ragazza "hanno agito diversi impulsi, tra cui la prospettiva utilitaristica di ritrattare e trarne un vantaggio economico. Può avere pesato un calcolo". "Ha sempre negato talune circostanze, altre le ha affermate e si e' contraddetta su altre - ha proseguito -. Ha sempre negato dichiaratamente di avere avuto rapporti sessuali tanto meno a pagamento con Silvio Berlusconi, ha sempre negato di essersi prostituita". "Come in un videogame - ha detto ancora il pm - Ruby ha calato persone vere e immaginarie tentando una impresa ragguardevole: discreditare se stessa miscelando verita' e bugie" e dire di avere inventato "cavolate".

"Ad altre sedi democratiche spettano i giudizi su Silvio Berlusconi, la vicenda di quest' uomo la giudicheranno le urne e la storia, qua si tratteranno i profili comportamentali in relazione alla valenza probatoria in questo processo". Lo ha detto il pm di Milano Antonio Sangermano nella requisitoria del cosiddetto 'Ruby 2'.

Emilio Fede fu colui che "porto' ad Arcore" Ruby e "da quel momento in poi, Mora ebbe il compito di prendersene cura". Lo ha spiegato il pm di Milano Antonio Sangermano nella requisitoria, chiarendo che dopo che la giovane marocchina venne portata ad Arcore per la prima volta il 14 febbraio 2010, ci fu "un abbraccio mortale di Mora nei confronti della minore, Mora per proteggere e tutelare la ragazza per conto di Berlusconi mise in piedi un apparato militare per 'salvare il soldato Ryan' e fece da sentinella".

Emilio Fede e Lele Mora, come "due sodali", "saggiavano la gradevolezza delle ragazze, facevano l'esamino per vedere se avevano anche una capacita' socio-relazionale e poi le immettevano nel circuito delle serate ad Arcore, un circuito a cui non e' sfuggita nemmeno Ruby". Lo ha spiegato il pm di Milano, Antonio Sangermano nella requisitoria del Ruby 2, chiarendo che Fede e Mora, assieme a Nicole Minetti "hanno concorso all'intrusione di Ruby nel circuito".

Emilio Fede e Lele Mora, nel selezionare le ragazze da "immettere nel circuito prostitutivo delle serate di Arcore" erano come "assaggiatori di vini pregiati". Lo ha spiegato il pm di Milano Antonio Sangermano nella requisitoria del processo cosiddetto Ruby 2 chiarendo, infatti, che i due imputati misuravano la "gradevolezza estetica" delle ragazze da portare nella residenza di Silvio Berlusconi.

"Il bunga bunga non è il parto della torbida mente degli inquirenti, ma un contesto dell' attività di prostituzione". Lo ha detto il pm Antonio Sangermano, in un passaggio della sua requisitoria al processo a carico di Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti. Il pm ha ribadito che "gli eventi organizzati ad Arcore avevano certamente una natura prostitutiva".

Nicole Minetti non ebbe solo un ruolo di "intermediazione", ma partecipò alle feste di Arcore "compiendo anche atti sessuali retribuiti". Lo ha detto il pm Antonio Sangermano in uno dei passaggi della sua requisitoria al processo sul caso Ruby a carico di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti.

Le serate ad Arcore erano delle "orge bacchiche". Il paragone è stato fatto dal procuratore aggiunto di Milano Piero Forno durante la sua requisitoria al processo Ruby a carico di Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti, imputati di favoreggiamento e induzione della prostituzione anche minorile. Forno ha parlato di "ambiente orgiastico" e nel descrivere le feste nella villa di Silvio Berlusconi le ha paragonate a una "orgia bacchica".

La Procura di Milano ha chiesto sette anni di carcere per Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti, imputati nel processo per il caso Ruby.
Il procuratore aggiunto di Milano, Pietro Forno, ha chiesto l'interdizione perpetua dai pubblici uffici e da qualunque incarico nelle scuole o in servizi pubblici o privati che hanno a che fare con i minori, per Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti.

A formulare la richiesta di pena è stato il procuratore aggiunto di Milano Pietro Forno al termine del suo intervento preceduto da quello del collega Antonio Sangermano. Il pm ha inoltre chiesto che i tre imputati siano condannati a una multa di 35 mila euro ciascuno. Le accuse sono di induzione e favoreggiamento della prostituzione anche minorile in quanto alle feste nella residenza milanese di Silvio Berlusconi partecipava, questa e' l'ipotesi, anche Ruby quando era minorenne.

Il procuratore aggiunto Pietro Forno nella sua requisitoria ha citato anche Veronica Lario, la ex moglie di Silvio Berlusconi. Il Pm ha ricordato quando nel 2009, prima di chiedere la separazione dall'ex premier, dichiarà che "per la sua dignità non poteva tollerare un sistema in cui le vergini venivano date in pasto per la loro ambizione e i lori interessi".

"Non mi riconosco nella persona che è stata descritta dai pm, non sono quella persona e non ho altro da dire". Così, parlando coi cornisti, Lele Mora ha commentato la richiesta di condanna a 7 anni formulata dai pm di Milano a suo carico e nei confronti di Emilio Fede e Nicole Minetti per il caso Ruby. "Oggi sono venuto per rispetto del tribunale e della corte, perché è giusto esserci", ha aggiunto l'ex talent scout.

"Di fronte ad un'innocente, questa certamente è una richiesta eccessiva". Così l'avvocato Pasquale Pantano, legale di Nicole Minetti, ha commentato la richiesta di condanna a 7 anni per l'ex consigliere regionale e per gli altri 2 imputati nel caso Ruby. Secondo l'altro legale di Minetti, l'avvocato Paolo Righi, si tratta "di una richiesta sorprendente , anche perché il dibattimento, a tutto voler concedere, ha dimostrato che il ruolo di Minetti è stato estremamente marginale".

More from ARCHIVIOMore posts in ARCHIVIO »