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Renzi: “Basta schiaffi, facciano loro. Ma in fretta”

"Non si sa che cosa succede da qui a una settimana, e non me la sento di dire dei 'niet' ". Così Matteo Renzi, a Porta a Porta risponde alla domanda se intenda candidarsi alla segreteria del Pd. E aggiunge: "Devo smettere di preoccuparmi di cosa farò da grande, l'importante è che qualcuno faccia le cose di cui il Paese ha bisogno".

"Che diavolo ho fatto per meritare un trattamento così? - chiede Renzi in un colloquio con La Stampa - Ho sfidato Bersani a viso aperto e dopo le primarie ho fatto la campagna elettorale sostenendolo lealmente. No mi sono messo di traverso mai né prima né ora, anche se molte cose non mi convincono. Ho detto solo: fate qualcosa, qualunque cosa, ma fatelo in fretta. In risposta mi è arrivato in testa di tutto, compresa la mortificante vicenda del grande elettore".

"Mi sono stufato dell'immagine che mi stanno cucendo addosso: uno che sta sempre li' a sgomitare, a chiedere e a protestare. Facciano quello che vogliono - rincara - io mi sono stancato. Io leggo i sondaggi su di me e sono contento, la gente continua ad avere fiducia. Che se la vedano loro: se hanno bisogno, se pensano di aver bisogno di me, mi chiamano".

"Io ho 38 anni - aggiunge ancora Renzi - me ne sto a Firenze e faccio il sindaco". E riferendosi alla sua esclusione dai grandi elettori per il Presidente della Repubblica, Renzi dice ancora: "Avrei voluto farlo. Fin da quando seguivo in tv l'elezione di Cossiga speravo mi potesse capitare. Ma non me lo aveva ordinato il medico, mi era stato proposto dal Pd: salvo che poi, all'ultimo momento, qualcuno ha cambiato idea. O gliel'anno fatta cambiare". Il Sindaco di Firenze, ha sottolineato che "a Roma, tagliano fuori i miei quasi da tutto, alla Camera fanno cinque vicepresidenti del gruppo Pd ma noi non ci siamo".

Quanto all'ipotesi di un tandem Barca-Renzi con il primo a guidare il Pd e il secondo a Palazzo Chigi, il sindaco risponde: "Ci conosciamo pochissimo. Una volta andai da lui ministro da pochissimo, a chiedere soldi per Firenze: disse che non ne aveva e mi trattò come fossi un ragazzino. E' la cosa che meno sopporto: praticamente mi alzai e me ne andai".

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