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Scuola: per le famiglie è possibile scegliere l’insegnamento del sardo al momento dell’iscrizione

Le famiglie potranno scegliere se far insegnare il sardo a scuola ai lorofigli.

E' la novità maturata per il prossimo anno scolastico graziea un'intesa tra la Regione e la Direzione Scolastica Regionale. L'assessoreSergio Milia, aveva infatti sollecitato nelle scorse settimane il direttorescolastico Enrico Tocco, in qualità di responsabile ministeriale delle scuolein Sardegna, alla sensibilizzazione dei dirigenti delle autonomie scolasticheall'inserimento dell'opzione per l'insegnamento della lingua sarda nei modulidi pre-iscrizione per l'anno scolastico 2013-2014.

La Direzione Scolastica, che già lo scorso anno aveva creatole condizioni per questa innovazione, prevista già da una legge del 1999 e maiattuata, ha risposto con i fatti inviando una circolare a tutti i capi diistituto nella quale si richiede l'applicazione della normativa statale inmateria.

“Ogni scuola, in base al grado di istruzione che è chiamataa gestire, all’organico di cui dispone, alle strutture fisiche, alle risorsefinanziarie, strumentali e professionali a cui può fare affidamento – scriveTocco ai dirigenti scolastici - realizza il suo Piano dell’Offerta Formativa.Il curricolo obbligatorio può essere quindi arricchito e integrato da ulterioriproposte formative.

“In questo quadro – continua Tocco -  appare opportunoricordare che le indicazioni nazionali per il curricolo della scuoladell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione prevedono, per il percorsoriguardante l’italiano, di prendere in considerazione, tra l’altro, laricchezza e la varietà delle lingue minoritarie, che hanno particolare rilievonel patrimonio linguistico della Sardegna. La legge 482/99, che tutela, per lanostra regione, la lingua e la cultura delle popolazioni catalane e di quelle parlantiil sardo, stabilisce che i genitori comunichino all’istituzione scolasticainteressata se intendono avvalersi per i propri figli dell'insegnamento dellalingua della minoranza”

Si ravvisa l’opportunità di suggerire ai dirigentiscolastici la predisposizione del modulo di iscrizione finalizzato anche apermettere la scelta dell’eventuale insegnamento della lingua minoritaria.

L'assessore regionale della Pubblica Istruzione, SergioMilia nel manifestare soddisfazione per il richiamo all'applicazione dellalegge da parte del responsabile ministeriale sollecitato appena poche settimaneprima, ha ricordato l'impegno della struttura e le recenti proposte dirafforzamento delle disponibilità di bilancio per l'insegnamento del sardo ascuola che garantirebbero, se attuate e sostenute anche dalla maggioranza e dalConsiglio Regionale,  sette milioni di euro complessivi alla politicalinguistica e due milioni di euro all'anno per l'insegnamento nelle scuole.

” Non abbiamo vinto la guerra – ha commentato Milia – peròuna battaglia l'abbiamo conquistata, siamo riusciti a garantire, da parte delMinistero, l'applicazione della legge anche se tardivamente e possiamo oraimpegnarci per rialzare la testa e iniziare il nuovo cammino.

L'obiettivo è raggiungere in cinque anni almeno lamaggioranza delle famiglie che optano per il sardo (o le altre lingue presentiin Sardegna) e un'educazione multilingue che non dimentichi l'italiano e lealtre lingue straniere. Con la legge del sardo veicolare e curricolare del 2009abbiamo risolto i problemi giuridici per la presenza della lingua in manieraufficiale a scuola nel curricolo obbligatorio. Ora è necessario vincere tuttiquei luoghi comuni e quei pregiudizi che ostacolano ancora l'utilizzo normaledella lingua minoritaria a scuola, spesso da parte anche degli stessi dirigentiscolastici e del corpo docente, senza aspettarsi grandi risultatinell'immediato.

La Regione  - ha continuato Milia – si impegneràcomunque in questa opera di sensibilizzazione grazie anche alla collaborazionecon alcune università di prestigio internazionale quali quelle di Edimburgo,Madrid e Padova”.

“ Purtroppo – ha sottolineato ancora Milia – l'interruzioneimprovvisa della legislatura parlamentare ci ha impedito di portare a casa unrisultato al quale stavamo lavorando da due anni e per il quale avevamo giàavuto l'ok dalla Commissione Paritetica Stato Regione.  Si tratta di unanorma di attuazione dello Statuto Speciale per il trasferimento delle funzionidi programmazione scolastica e quindi della possibilità di poter intervenirecon più legittimazione nell'ambito di un sistema scolastico che, in Sardegna, ègestito interamente dallo Stato. Siamo riusciti però a bloccare ladiscriminazione del sardo nella Carta Europea e anche nella spending review.Tutte battaglie che saranno riprese, a qualsiasi titolo e in qualsiasi ruolo,anche nella prossima legislatura parlamentare”.