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Inps impone restituzione 53mila eu a pensionato cagliaritano: sdr, atto illegittimo

“Incredibiledisavventura per un pensionato cagliaritano che, da un giorno all’altro, a treanni dalla quiescenza, si è visto ridurre la pensione di oltre il 50%. L’uomo,che con la moglie è passato nel lungo elenco dei nuovi poveri, vive unaprofonda condizione di disagio per un atto irragionevole eillegittimo dell’INPS che lede diritti costituzionali”. Lo afferma MariaGrazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”,avendo appreso che “le improvvise mutate condizioni socio-economiche delpensionato sono dovute a un calcolo retributivo, utile per far quadrare i contiall’INPS ma lesivo di diritti acquisiti”.

“A.F. dopo 36 anni e 5 mesi di contributi regolarmenteversati – precisa Caligaris – è andato in quiescenza fruendo del sistemaretributivo che gli garantiva circa 2.400 euro lordi di pensione al mese. Nel2011, in seguito alla domanda di ricongiunzione di contributi scuola inoltratada A.F., l’Inpdap li ha trasferiti all’Inps. L’Istituto ha rivisto la posizionee ha ricalcolato al ribasso la pensione riducendola alla metà (1200 eurolordi). Ma ciò non è bastato. Con una lettera l’Istituto Nazionale dellaPrevidenza Sociale ha quindi informato il malcapitato che gli avrebbe decurtatoun ulteriore quinto per recuperare 53 mila euro erogati, a suo dire,impropriamente”.

Secondo l’Istituto, dunque il pensionato avrebbe“indebitamente percepito” la pensione maggiorata e ora dovrà restituire quantogli è stato assegnato dal luglio 2009 al 30 novembre 2012. L’uomo, dopo unprimo momento di comprensibile sbigottimento, ha presentato un  ricorsodi cui attende l’esito. Nel frattempo però la sua vita è radicalmente cambiatae non riesce a capacitarsi. “Sto vivendo un incubo – ha scrittoall’associazione SdR – che mi ha tolto la serenità e mi costringe in uno statodepressivo. L’auspicio è che prevalga il buon senso e si riconsideri lasituazione per quella che oggettivamente è”.

 “Aldilà dellevalutazioni che sono al centro della contestazione – conclude Caligaris – unaspetto suscita perplessità. L’Istituto non rispetta le circolari che hadiffuso, in più occasioni, con specifico riferimento al calcolo della pensione.Si tratta dell’applicazione di una sentenza della Corte Costituzionale del 1994che riconosce il diritto ai lavoratori a una pensione dignitosa escludendo dalcalcolo i periodi a più basso reddito”. Com