Era il 19 dicembre 1937 quando l’arcivescovo di Sassari, Arcangelo Mazzotti, consacrava a Stintino la chiesa dell’Immacolata Concezione. A distanza di 75 anni, mercoledì 19 dicembre, gli stintinesi festeggeranno questa ricorrenza con la celebrazione di una messa e un concerto. Alle ore 17 il parroco don Andrea Piras officerà la santa messa e alle 19,30, sempre in chiesa, si svolgerà il concerto di Natale con i Cantori della Resurrezione diretti da monsignor Antonio Sanna.
La costruzione della chiesa che sorge su via Sassari iniziò nel 1934, grazie all’opera di don Vittorio Prunas «coadiuvato dal popolo di Stintino», così recita l’iscrizione posta sopra la statua di Sant’Antonio di Padova e situata all’interno della chiesa parrocchiale.
L’edificio di culto venne costruito riprendendo la struttura della chiesetta che sorgeva a Cala d’Oliva, sull’isola dell’Asinara dalla quale, nel 1885, le quarantacinque famiglie che fondarono Stintino furono costrette ad andare via. In quegli anni infatti sull’isola sarebbe sorta una colonia penale e un lazzaretto.
Otto anni dopo la fondazione di Stintino, tra il 1892 e il 1893 venne realizzata una chiesetta che attualmente, in via Marco Polo, ospita il centro culturale. Fu proprio dalla cessione al Comune di Sassari di quell’edificio che gli stintinesi ricavarono le prime cinquemila lire utili alla costruzione di una nuova chiesa, più grande e accogliente. Nel 1927 poi, il Comune di Sassari stanziò ventimila lire per la costruzione della chiesa dell’Immacolata Concezione. I lavori iniziati nel 1934 si conclusero nel 1937, anno della consacrazione da parte dell’allora arcivescovo di Sassari Arcangelo Mazzotti.
La vecchia chiesetta invece divenne prima l’autorimessa per il pullman che collegava il paese con Sassari, quindi un magazzino. Quando Stintino divenne Comune, l’edificio venne recuperato e ristrutturato trasformandosi in centro culturale.
La chiesa dell’Immacolata Concezione «è il punto di riferimento per tutti gli stintinesi – afferma don Andrea Piras che da due anni guida la parrocchia – ed è anche l’unica chiesa nel centro abitato». La ricorrenza inoltre «è il ricordo di quel forte legame che ha unito e unisce la comunità stintinese, che lavorò per la costruzione della chiesa – aggiunge il sindaco Antonio Diana – e rappresenta un’occasione per la valorizzazione delle nostre tradizioni, oltre che momento importante per rivivere e ricordare la storia del nostro paese». Com