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Vertice europeo: Merkel prevede tempi lunghi e Monti pronto al veto se saranno assunte decisioni che non condivide per l’Italia.

Al limite del fallimento. Poco dopo la mezzanotte, i Capi di Stato e di Governo della Ue hanno smesso di discutere e si sono riconvocati oggi a mezzogiorno per valutare se c'è lo spazio per un accordo. Ecco il risultato di oltre 12 ore di incontri bilaterali e di un 'giro di tavolò a 27 durato solo un paio di ore.

La nuova proposta per il bilancio 2014-2020 del presidente Ue Herman Van Rompuy non ha sostanzialmente modificato le posizioni. Così si è più vicini al rinvio a un altro vertice all'inizio dell'anno. Molti leader hanno cominciato a lanciare un messaggio in questo senso: non sarà un dramma. Mario Monti la pensa allo stesso modo anche se ha rilevato piu' "attenzione" alle posizioni italiane.

Può darsi che nelle prossime ore sarà tirata fuori dal cappello una sorpresa, ma pochi ci credono tanto più che dal punto di vista contabile c'è tempo fino a marzo-giugno per decidere (si tratta pur sempre di un bilancio pluriennale che scatta tra 13 mesi). E' dal punto di vista politico che l'Europa farebbe una pessima figura, tenendo conto che solo tre giorni fa l'Eurogruppo non è riuscito a trovare un accordo sulla gestione del debito greco.

Il nuovo progetto di compromesso di Van Rompuy è un rimescolamento delle carte: tetto di spese fermo a 973 miliardi (1,01% del Pil Ue), 8 mld in più alla politica agricola, 10,6 mld alla politica di coesione a sostegno delle regioni più povere. Nella nuova distribuzione via 20,3 mld da altre voci, tra cui 13 mld per progetti crescita e grandi infrastrutture (la tanto promossa e decantata 'connecting Europe), 5 mld per l'azione esterna. Identico il taglio del bilancio rispetto alla proposta della Commissione Ue (che chiedeva un tetto di 1047 mld, 1033 seconda dei calcoli di riferimento), ma una correzione del volume di spese politicamente e socialmente sensibili che nella prima versione subivano tagli pesanti: -25,5 mld l'agricoltura (di cui 13,2 mld aiuti diretti e interventi sui mercati), -29 mld la coesione.

Niente però sui tagli ulteriori per il funzionamento dell'Unione europea, cioè agli stipendi dei funzionari. Unica novità l'aumento delle ore di lavoro a 40 settimanali a busta paga invariata. Il nuovo 'puzzle' non ha convinto quasi nessuno. Non il 'fronte del nord'. Il britannico David Cameron non vede un cambiamento. Il francese Hollande non è ancora soddisfatto sui conti agricoli e sui fondi di coesione. Per la cancelliera tedesca Merkel i tagli al bilancio sono ancora troppo moderati. Sul bilancio l'asse anglo-tedesco sul bilancio è vivo e vegeto: Cameron spinge per ridurne il tetto di 40-50 mld, Merkel di 30 mld.