La correzione parziale dell’anemia renale con ferro e farmaci stimolanti la produzione di eritropoietina (ESA di cui la darbepoetina alfa è un’evoluzione) per aumentare la produzione di globuli rossi, raggiungendo valori di emoglobina tra 10 e 12 g/dl, migliora la qualità della vita del paziente, riduce il rischio cardiovascolare e di conseguenza dovrebbe ridurre anche la mortalità. Ma se la correzione è “totale”, cioè supera il target consigliato soprattutto se si usano elevati dosaggi dei farmaci, in casi selezionati potrebbe aumentare il rischio di incorrere ictus, fatali e non, specie nei pazienti con storia di ictus e, nei pazienti con storia neoplastica, favorire la riattivazione delle neoplasie. La possibilità di somministrare, tra gli altri, un preparato sicuro e flessibile come Aranesp® (Darbepoetina alfa) prodotto dalla biotech Amgen permette di raggiungere valori di emoglobina ottimali per ciascun paziente e di controllare la malattia. E’ quanto emerge dal Forum Nazionale di Nefrologia Amgen Dompé in corso di svolgimento a Cagliari.
“Le linee guida internazionali (dette KDIGO ) – commenta il professor Francesco Locatelli Direttore Scientifico del Dipartimento di Nefrologia, Dialisi e Trapianto Renale dell’Ospedale Alessandro Manzoni di Lecco – “concordano in linea di principio con la strategia di trattamento dell’anemia renale basata sulla correzione parziale della malattia. Tuttavia le linee guida KDIGO non ritengono indispensabile trattare i pazienti solo sulla base di valori di emoglobina di 9 e i 10 g/dl rispettivamente nei pazienti nefropatici in dialisi e non in dialisi. Gli europei, considerano invece indispensabile raggiungere un livello di emoglobina tra 10 e 12 g/dl. L’approccio delle linee guida KDIGO potrebbe anche essere condizionato dagli aspetti economici cioè al risparmio derivante dal minor uso del farmaco per via del minor numero di malati potenzialmente trattabili. E ’noto che negli Stati Uniti si è passati da un sistema di pagamento per prestazione in cui il trattamento con eritropoietina veniva rimborsato in aggiunta al trattamento di dialisi a un pagamento omnicomprensivo ( cosiddetto bundle) per cui il trattamento con eritropoietina è diventato un costo aggiuntivo non rimborsato. A nostro avviso l’aspetto economico non può prevalere sulla tutela della salute del paziente e in tutti i casi nel valutare i costi del trattamento non si deve guardare solo al costo del farmaco utilizzati ma anche i possibili risparmi che il trattamento comporta,la riduzione del rischio di trasfusioni con tutte le problematiche relative e l’effetto sulla qualità della vita dei pazienti”. Il professor Locatelli ha elaborato un position statement relativo al trattamento dell’anemia renale come coordinatore di un gruppo di esperti europei, su incarico della Società europea di Nefrologia ( ERA – EDTA ), inoltre ha coordinato un gruppo di esperti Italiani che hanno elaborato un documento - presentato in anteprima oggi, lunedì 12 novembre, alle 17,30 - in occasione del IV Forum in Nefrologia di Cagliari e contemporaneamente sarà disponibile sul sito dedicato della Società Italiana di Nefrologia all’indirizzo www.nephromeet.com. Il sistema consente anche agli utenti, previa registrazione, di sottoporre questi agli specialisti. “La terapia più efficace - spiega il professor Locatelli - è quella che combina farmaci a base di ferro e darbeboetina. Non dobbiamo però considerare soltanto il raggiungimento di valori ottimali di emoglobina ma usare la dose più bassa di ferro ed ESA possibile per raggiungere l’obiettivo”.
La terapia medica flessibile e personalizzata - L’anemia renale è uno dei temi cui gli specialisti dedicano maggior spazio nell’ambito dell’evento di Cagliari. Nella scelta della terapia è importante coinvolgere il paziente che in prima istanza opta sempre per il trattamento medico rispetto alle trasfusioni, che comportano rischi di infezione e di immunizzazione. Il malato viene coinvolto nella scelta della frequenza di somministrazione, che può avvenire ogni settimana, ogni due oppure una volta al mese. Soltanto il medico insieme al paziente, infatti, è in grado di valutare costantemente l’aderenza allo schema di trattamento. La scelta della terapia medica, poi, deve partire da un’analisi che prenda in esame diversi fattori a partire dall’anamnesi del paziente e valutando le sue co-morbidità.
“Il trattamento dell’anemia legata all’insufficienza renale cronica rappresenta, grazie alla disponibilità delle epoetine definite per brevità “ESA”, agenti che stimolano la produzione di globuli rossi, una delle conquiste più significative della medicina moderna e per i malati renali” – continua il professor Locatelli – “senz’altro il maggior successo terapeutico dopo la scoperta della dialisi e l’implementazione del trapianto di rene. Si può affermare che è cambiata drasticamente la vita dei pazienti i quali, in passato, dovevano sottoporsi a numerosissime trasfusioni per correggere l’anemia, e che comunque mantenevano livelli di globuli rossi molto bassi con conseguenti complicanze cliniche, notevole sintomatologia e pessima qualità di vita“.
Tra gli ESA, Aranesp®, si è dimostrato particolarmente efficace e flessibile per la cura di questa patologia. L’assunzione di darbepoetina alfa, infatti, può avvenire con una frequenza di somministrazione flessibile, che ben si adatta in modo personalizzato alle necessità del singolo paziente, con una somministrazione cioè o ogni settimana, o ogni due, oppure una volta al mese a seconda delle necessità cliniche del paziente.
Il Forum Nazionale di Nefrologia – L’evento riunisce specialisti provenienti da tutte le regioni italiane, per un confronto sui progressi scientifici relativi alla diagnosi ed il trattamento delle malattie renali. Numerosi i temi trattati nella tre giorni dedicata ai reni, tra cui la qualità della vita e della cura per i pazienti affetti da malattia renale cronica, le nuove opzioni terapeutiche a disposizione dei nefrologi per il trattamento di alcune tra le più diffuse patologie renali e delle loro complicanze, come ad esempio l’anemia renale.
Tra i maggiori esperti presenti al Forum, il professor Giovambattista Capasso, Presidente SIN, Presidente del Forum e Professore Ordinario di Nefrologia, Direttore del Dottorato di Scienze Nefrologiche e della Scuola di specializzazione in Nefrologia della Seconda Università di Napoli; professor Francesco Locatelli, Direttore Scientifico del Dipartimento di Nefrologia, Dialisi e Trapianto Renale dell’Ospedale Alessandro Manzoni di Lecco e Past President della Società Europea ed Italiana di Nefrologia e Presidente della Società Internazionale di Nefrologia Geriatrica; il professor Antonello Pani, Direttore della S.C. di Nefrologia presso la vostra struttura e membro del Consiglio Direttivo della SIN; il professor Giovanni Cancarini, professore ordinario presso l’Università degli Studi di Brescia, Direttore U.O Nefrologia dell’Ospedale Civile di Brescia; il professor Mariano Feriani Direttore U.O. Nefrologia Ospedale dell'Angelo di Mestre; professor Massimo Morosetti, Direttore U.O Nefrologia e Dialisi Policlinico Luigi Di Liegro di Roma. Com