Sono cominciate alle 8 di stamane le operazioni di scrutinio in Sicilia per le elezioni regionali. Lo spoglio è in corso nelle 5.307 sezioni delle nove province dell'isola dove si è votato ieri, dalle 8 alle 22.
La maggioranza degli elettori siciliani non ha votato per l'elezione del nuovo governatore e dell'Assemblea regionale. Il 52,58% degli aventi diritto ha disertato le urne, un dato che va al di là dei sondaggi, che indicavano una forbice tra il 44 e il 48%. Il nuovo governo e il nuovo Parlamento regionale, dunque, saranno legittimati dalla minoranza degli elettori: il 47,42%.
La scena si sposta ora a Palazzo dei Normanni che ospiterà - nel più antico parlamento d'Europa - i nuovi eletti: il presidente della Regione e 89 deputati.
Alle ore 22, alla chiusura delle urne, nei 390 comuni siciliani l'affluenza è stata del 47,42% degli aventi diritto, pari a 2.203.885 elettori. In calo rispetto al 2006, quando, come ieri, i seggi rimasero aperti solo di domenica, e votò il 59,16%. Nel 2008, a fine consultazioni, si recò alle urne il 66,68% degli elettori, ma si votò per due giorni, e anche per Camera e Senato.
.L'elezione è a turno unico e quindi non è previsto alcun ballottaggio. Sarà eletto presidente della Regione il candidato che totalizzerà il maggior numero di preferenze. La legge di riforma costituzionale, che prevede l'abbassamento a 70 deputati, è in attesa della 'seconda lettura' alla Camera.
A sala d'Ercole entreranno 80 deputati selezionati nelle liste provinciali, oltre al presidente della Regione, al candidato governatore arrivato secondo e agli 8 nomi presenti nel listino del vincitore.
Sono dieci i candidati in corsa per la presidenza della Regione, 1.629 quelli inseriti nelle 19 liste collegate, tra cui 32 inquisiti con diversi guai giudiziari.
Secondo i sondaggi la sfida per la vittoria sarà fra tre competitor: Rosario Crocetta (Pd, Udc, Api e Psi), Nello Musumeci (Pdl, Pid e Ld) e Gianfranco Miccichè (Fli, Pds-Mpa, Gs e Mps).
Occhi puntati al risultato del Movimento 5 stelle che candida Giancarlo Cancelleri, sostenuto da Beppe Grillo che per diciotto giorni è stato in giro per la Sicilia riempiendo le piazze di migliaia di persone.
Per la sinistra, in campo c'è Giovanna Marano, sostenuta da Sel, Idv, Federazione della sinistra e Verdi, mentre Giacomo Di Leo è appoggiato dal partito comunista dei lavoratori. Gaspare Sturzo corre per la lista Italiani liberi e forti, Mariano Ferro per i 'Forconi', Cateno De Luca per la lista Rivoluzione Siciliana e Lucia Pinsone con Volontari per l'Italia. Tutti hanno detto di essere sereni in attesa dei risultati. Eppure chiunque vincerà le elezioni probabilmente non avrà la maggioranza in Assemblea.
Il prossimo esecutivo dovrà trovare in aula lo schieramento che lo sosterrà.
Il voto anticipato provocato dalle dimissioni del governatore Raffaele Lombardo, imputato per concorso esterno ad associazione mafiosa - la prima udienza del processo con rito abbreviato davanti al gup di Catania comincerà oggi - costituisce il giro di boa sulla scorsa legislatura durata quattro anni, trascorsi in una clima di perenne scontro politico, con partiti di maggioranza (Pdl e Pid) passati all'opposizione e partiti di minoranza (Pd) transitati in appoggio all'esecutivo.
La Regione chiuderà il 2012 con un debito di quasi 6 miliardi di euro, 100 mila precari e interi settori polveriera da riformare: dalle società controllate ai rifiuti, dai forestali alla macchina burocratica.
Nel 2008, con un'affluenza alle urne del 66,68 %, si aggiudicarono i seggi Popolo Delle Libertà, Partito Democratico, Movimento per l'Autonomia, Unione di Centro, con il resto degli altri partiti che non riuscì a superare lo sbarramento del 5%. Con il 65,35 % (1.862.959 voti) Lombardo si impose su Anna Finocchiaro che con la sua coalizione chiuse al 30,38 % (866.044 voti). Sonia Alfano candidata da una lista 'Amici di Beppe Grillo ottenne il 2,43 % con 69.511 voti.