"Non solo riordino delle Province, vogliamo che si apra un ragionamento complessivo sulla riforma della Regione". Lo ha affermato questa mattina il Presidente del Consiglio delle Autonomie Locali Gianfranco Ganau nel corso dell'audizione nella Prima Commissione Consiliare dei rappresentanti di Cal, Anci e Ups.
"Avremmo preferito un metodo diverso per discutere il riordino degli Enti Locali - ha aggiunto Ganau. Avremmo preferito il percorso imposto dal governo per le Regioni a statuto ordinario che riserva al Consiglio delle Autonomie Locali un ruolo di primo piano per presentare una proposta di riordino. Invece siamo chiamati solo a dare un parere sulla proposta di legge che arriverà in Consiglio regionale.
Riteniamo che sia arrivato il momento di discutere su come debba essere organizzata la Regione. C'è una anomalia: un eccessivo centralismo della Regione. Le funzioni gestionali prevalgono su quelle legislative. Noi pensiamo che invece debba prevalere la funzione legislativa lasciando quella gestionale agli Enti Locali. Una naturale conseguenza sarebbe lo scioglimento dei 36 enti intermedi e il passaggio di funzioni e patrimoni agli EE.LL. Bisogna poi rivedere il ruolo del Consiglio delle Autonomie Locali che non può essere limitato all'espressione di pareri. Se si vuol dare ruolo al CAL bisogna fare in modo che almeno sui provvedimenti che riguardano gli Enti Locali in caso di parere negativo il provvedimento ritorni quanto meno in commissione per un confronto.
Per quanto riguarda invece il riassetto delle Province - aggiunge il Presidente del CAL - il riferimento non può che essere quello delle quattro Province storiche. Con il necessario contributo delle comunità locali pensiamo che si possa arrivare ad un riordino delle Province condiviso.
Siamo invece contrari alla creazione di organi di secondo livello. Non si deve ridurre la rappresentatività dei singoli cittadini. In questo modo infatti scomparirebbe una rappresentanza diretta. Se si continua così i cittadini saranno rappresentati solo da pochi consiglieri regionali e dai consiglieri comunali. Si crea un vuoto. Siamo dunque per l'elezione diretta sia dei consiglieri che dei presidenti della provincia".
Ganau ha poi aperto una riflessione sulle aree vaste. "Sono state individuate le due aree metropolitane di Sassari e Cagliari. Bisogna iniziare un ragionamento per capire se ci siano le condizioni per un
riconoscimento come aree metropolitane nazionali. Così come sono ora servono a poco. Solo in questo modo potranno accedere a finanziamenti e vantaggi aggiuntivi previsti".
E infine sulle unioni dei comuni. "Siamo contrari alle unioni obbligatorie che hanno dimostrato di non funzionare. Devono, al contrario, essere incentivate le aggregazioni su base forma volontaria, incentivando e creando le condizioni per l'esercizio in forma associata delle funzioni".
Auspichiamo che queste nostre posizioni possano essere ulteriormente approfondite", ha concluso Ganau.
Un ulteriore momento di riflessione e dibattito su questi temi è rappresentato dal Convegno che il Cal ha organizzato per domani all'Hotel Mediterraneo di Cagliari: riordino degli enti locali: una scelta obbligata ed un'opportunità per il mondo delle autonomie.
Il ruolo del Cal in Italia e in Sardegna. Saranno presenti, tra gli altri il Presidente del coordinamento CAL nazionale Marco Filippeschi, il Presidente del CAL Friuli Venezia Giulia Ettore Romoli, il Professor Omar Chessa, ordinario di Diritto Costituzionale all'Università di
Sassari. Com