“La Sardegna ricorre nuovamente davanti alla Corte Costituzionale contro uno Stato che ,con le ripetute e illegittime lesioni alla nostra Autonomia, viola i diritti dei Sardi”. Così il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, annuncia l’approvazione da parte della Giunta, durante la seduta odierna, di una delibera con la quale l’esecutivo ha deciso di proporre ricorso per la dichiarazione di illegittimità costituzionale di diversi articoli della cosiddetta spending review.
“La Sardegna non ha certamente aspettato la politica nazionale per avviare un processo di revisione della spesa, che paradossalmente rischia di essere limitato e interrotto dalle indebite ingerenze del Governo. Non possiamo accettare che, riducendo a puro e semplice pretesto un rigore che invece noi già stiamo traducendo in pratica, il Governo consumi veri e propri arbitrii in materie delicate, come quella relativa al trasporto pubblico, della Tirrenia e che addirittura pretenda di sottrarre risorse a quella Sanità che la nostra Regione paga con risorse proprie e non con trasferimenti dello Stato, aggiungendo così un nuovo capitolo alla questione relativa alle entrate.
Allo stesso modo non è tollerabile che il Governo, come un debitore che si fa lo sconto da solo, preveda degli accantonamenti sulle somme dovute a titolo di entrate, che debbono ancora essere pagate. Altrettanto gravi sono le palesi violazioni in materia di ordinamento degli enti locali, di trasporti su linee automobilistiche e tramviarie e di linee marittime ed aeree di cabotaggio fra i porti e gli scali della Regione: tutti temi riguardo ai quali non faremo nessuno sconto, a nessun governo, di qualsiasi origine o colore politico sia espressione.
Il Governo – ha osservato il presidente- prima spoglia i Comuni e le Regioni delle risorse necessarie ad esercitare i propri compiti, poi, violando la Costituzione, vorrebbe privarle delle proprie funzioni e infine vorrebbe ritirarsi, sottraendosi ai propri doveri e consumando una vera e propria desertificazione istituzionale, che priva i cittadini dei loro diritti. Diritti sui quali il popolo sardo e la Regione non intendono transigere. Per questo la nostra battaglia continuerà sia sul piano politico che su quello giurisdizionale”. Com