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Alfano su un bis di : “Difficile che diventi premier un candidato riluttante” e con questo rimette in gioco il cavaliere.

"Non abbiamo intenzione di fare divorzi più o meno consensuali. Noi non intendiamo fare qualcosa di piu' piccolo del Pdl. Vorremmo creare una grande area del centrodestra italiano con l'obiettivo di servire meglio i cittadini italiani. Per farlo occorrerà premere il tasto reset nel Pdl. Occorrerà forza e coraggio", dice il segretario del Pdl, Angelino Alfano, ai microfoni di Radio Anch'io. E avverte: "Anche nel '94 la sinistra era sicura di vincere...".

 "Io e Berlusconi non abbiamo intenzione di fare spacchettamenti o divorzi più o meno consensuali: vogliamo rilanciare il centrodestra italiano. Nel dopo-Pdl vogliamo fare qualcosa di più bello, non qualcosa di più piccolo ma di più grande: una grande area di centrodestra italiano con l'obiettivo di servire meglio la democrazia". Alfano ha detto che "entro dicembre prenderà delle decisioni drastiche su tutto quello che riguarda il programma e le liste".

"Bisogna azzerare - ha insistito - tutti i malfunzionamenti di  questo partito perché non siamo soddisfatti. Se questo significa cambiare il simbolo e il nome rimettendo in discussione tutto, anche la classe dirigente, lo faremo. Non posso annunciare nomi ma abbiamo una meta: la ricostruzione del centrodestra italiano".

"Crediamo che Formigoni debba fare un gesto forte, molto forte. Penso debba azzerare tutto e debba ricominciare. Serve dare un segnale di censura".

Per scegliere il candidato sindaco a Roma il Pdl farà le primarie. "L'ha detto anche Alemanno che intende ricandidarsi facendo le primarie - ha spiegato Alfano - quindi credo sia quella la strada".

"Occorrerà premere il tasto reset - ha detto Alfano - e rimettere in funzione tutti i procedimenti che non hanno avuto buona applicazione in questi anni: occorrerà forza e coraggio ma ricordo che nel '94, quattro mesi dopo il trionfo della sinistra alle amministrative, vinsero i moderati. Può accadere di nuovo. Potenzialmente siamo la maggioranza assoluta del paese".

"Non ci sono preclusioni costituzionali a un Monti bis. Ma ad aprile ci saranno le elezioni ed è difficile che sia presidente del Consiglio un candidato che rifiuta la candidatura". "Tra Renzi e Bersani uno vincera' e l'altro schieramento deve proporre un candidato, oppure ci sarà una candidatura virtuale". Alfano esclude "una gara in cui c'è un candidato di sinistra e un presidente del Consiglio ricandidato senza che accetti candidatura da forze che lo sostengono".

"Qui non si è ladri di partito ma si ruba in proprio. Qui non si ruba per il partito ma sono ladri che rubano per se'. Lo dico anche ai finti puristi della sinistra che non vedono cosa c'e' in casa propria", dice Alfano, rifiutando un "parallelo" con Tangentopoli. "Ci sono incrostazioni di venti anni fa che investono tutti i partiti" ma nessun complotto. "Ricordo i casi che coinvolgono il presidente della Puglia, il senatore Lusi, Penati del Pd in Lombardia. O che la Regione Lazio era animata da un 'cosi' fan tutti' con le accuse al capogruppo dell'Idv".