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Ue – Cappellacci, regioni costiere primo fronte europeo su cambiamenti climatici

Le aree costiere e in particolare le isole e le Regioni periferiche sono quelle più esposte alle conseguenze dei cambiamenti climatici sia per gli aspetti legati alla sicurezza sia per quelli che incidono sulla perdita della biodiversità e sulla tutela degli ecosistemi. Per questo morivo la risposta dell'Europa a questi fenomeni non può non partire da queste aree. E' il concetto espresso dal Presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, all'apertura dell'Assemblea Plenaria del Comitato delle Regioni UE.

"Se consideriamo soltanto la crescita del livello medio del mare in conseguenza dei cambiamenti climatici, alcune popolazioni costiere potrebbero subire impatti particolarmente negativi per le inondazioni e le perdite di territorio dovute all’erosione. Il parere del Comitato delle Regioni - ha aggiunto, ricordando che sul punto vi é stata una presa di posizione decisa da parte della presidenza Cipriota dell'Unione Europea - intende richiamare, sia a livello globale che europeo, la dimensione locale dell’adattamento climatico e il ruolo essenziale che gli enti locali e regionali possono e devono svolgere per affrontare questo fenomeno. Il parere - ha osservato il Governatore - rappresenta un  contribuito a importanti e prossimi appuntamenti istituzionali nonché alla formulazione della ‘Strategia di Adattamento ai Cambiamenti Climatici’, la cui pubblicazione da parte della Commissione europea è attesa per il prossimo marzo". 

Il documento pone l'accento sull’importanza di adottare i provvedimenti necessari per cercare di limitare il cambiamento climatico e l'aumento della temperatura media globale attraverso misure di mitigazione.  Vengono inoltre focalizzati alcuni concetti chiave: dalle risposte da dare ai cambiamenti climatici alla gestione prioritaria del problema della vulnerabilità delle regioni costiere, identificando le misure e gli strumenti tecnicamente ed economicamente più idonei in termini sia di efficacia che di efficienza. Viene anche rimarcato l'aspetto legati ai maggiori costi del ‘non agire’ e il carattere locale del processo di adattamento. Il progetto di parere contiene infine un forte richiamo alla necessità di identificare, dentro la futura strategia europea, gli strumenti finanziari adeguati per attrarre investimenti direttamente sul territorio e misure che siano sufficientemente flessibili per tener conto delle specificità locali e delle forti differenze regionali.