"I vertici del Pdl stiano attenti perché i contributi regionali a volte tracimano: oltre ad essere utilizzati per spese regionali, vanno altrove, anzi ovunque all'interno di un partito". Così Carlo Taormina, legale di Franco Fiorito, ospite stamattina di Agorà, su Raitre. Alla domanda se l'ex capogruppo del Pdl alla Regione Lazio sia un capro espiatorio, Taormina ha lasciato intendere che il caso Fiorito potrebbe coinvolgere
i vertici del suo partito.
"Non credo affatto nel valore taumaturgico delle divisioni - dice Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, in un'intervista al Messaggero - E neanche nella genericità della richiesta di azzeramento, che vuol dire tutto e nulla. Una spaccatura nel Pdl non la vedo come strumento per ripartire. In un momento di grande difficoltà e attacco bisogna rimanere uniti", perché "se il Pdl si sfarina, finisce il centrodestra".
Per Cicchitto, il Pdl "deve sciogliere in tempi rapidissimi l'interrogativo su Berlusconi e sulla sua possibile ricandidatura. Inoltre deve riorganizzarsi e il modello che è stato indicato con la riunione del Nord fatta da Gelmini - le tre macro aree - può essere una risposta". Anche le primarie del Lazio, aggiunge, "possono essere uno strumento per capovolgere il metodo usato finora, quello delle quote e della cooptazione".
Non lascai scampo agli ex alleati, invece, la parlamentare Fli Flavia Perina, ospite a 'Otto e Mezzo' su La7: "La vicenda Fiorito segna la fine del Pdl, la verità la conoscono tutti in una sequenza lunghissima di vicende giudiziarie e imbarazzanti non ho mai visto espellere una persona dal Pdl, l'unico espulso è stato Fini".