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Cooperazione, presidente Regione Sardegna a Milano: il contributo delle regioni italiane determinante per il ruolo del paese.

"In un'epoca in cui i destini dei popoli sono sempre più legati tra loro, le relazioni internazionali e in particolare la cooperazione assumono un rilievo sempre maggiori. Né possono essere considerate una forma di distrazione dalle problematiche della crisi, ma una risposta ad essa, che non può non essere anche in termini sociali e culturali oltre che economici e che non può fermarsi ai nostri confini.

Le Regioni e le Province Autonome, coordinate dalla Sardegna hanno condiviso un documento per sostenere l'importanza del loro contributo alla nuova strategia della cooperazione internazionale". Lo ha dichiarato il presidente Cappellacci, intervenendo a nome delle Regioni italiane forum della cooperazione internazionale, in corso a Milano. "Occorre - ha aggiunto il presidente, illustrando i contenuti del documento- dare maggiore spazio alle Regioni ed al sistema della cooperazione decentrata/territoriale nel processo di riforma della disciplina della cooperazione  (riforma della Legge 49/87), valorizzare il concetto chiave di partenariato territoriale, sostenere processi strutturali (di medio-lungo periodo) di sviluppo locale sulla base di criteri quali la vicinanza all’Italia, i legami storici, i rapporti culturali ed economici, l'esistenza di rapporti istituzionali consolidati con Paesi e Regioni". Il governatore ha altresì sottolineato la necessità di favorire una maggiore interazione tra i diversi attori locali, sia quelli economici e sociali, sia quelli istituzionali e di valorizzare il contributo che in questo quadro può assicurare il settore privato (profit e non-profit).

"Un contributo che può essere attraverso forme di partenariato pubblico-privato anche al fine di generare sinergie tra imprese italiane (soprattutto PMI), integrare capacità e maggiori disponibilità finanziarie, supportate da organismi internazionali e Banche di sviluppo". Cappellacci ha inoltre evidenziato la necessità di migliorare le metodologie di valutazione delle azioni di cooperazione e di  individuare meccanismi di gestione del finanziamento che garantiscano certezza di risorse, rapidità, efficacia e trasparenza. Occorre avviare - ha concluso il presidente- un confronto trasversale sulle priorità geografiche e sui temi intorno ai quali la cooperazione post 2015 dovrà svilupparsi, in virtù dei mutati equilibri politici ed economici e della nuova geografia della povertà".

Rilanciare progetto per il mediterraneo - "Dobbiamo avere il coraggio di guardare alla sponda Sud del Mediterraneo con lo stesso sguardo con cui ci rivolgiamo all'Europa, considerarla un'opportunità e non più un mondo lontano che non ci riguarda". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, durante il suo intervento al forum della cooperazione a Milano. "La situazione di particolare criticità che sta interessando i Paesi della sponda Sud del Mediterraneo - ha evidenziato il Governatore- e per le conseguenze che tale processo avrà sui complessivi equilibri internazionali richiede uno sforzo straordinario proprio verso questi Paesi dell’area euro-mediterranea. Per cogliere queste importanti prospettive voglio ricordare che è stato proprio il nostro Ministero degli esteri (con l’allora Ministro Frattini) a farsi promotore di una iniziativa denominata “progetto Mediterraneo”, che prevedeva un'azione comune Governo-Regioni al fine di rilanciare l'azione del Paese nell'area in questione e dare omogeneità agli interventi posti in essere. Mi permetto di sottolineare non solo l’importanza di quella iniziativa, ma l’esigenza che la stessa possa e debba oggi essere rilanciata con forza, riprendendo senza indugio i principi e le iniziative che l’avevano ispirata anche per i necessari approfondimenti su una possibile strategia per una macro-regione mediterranea. Propongo ai Ministri Terzi Sant'Agata e Riccardi di farsi promotori del rilancio urgente di quel tavolo del confronto Governo/Regioni per il Mediterraneo. Le prospettive di sviluppo di tutta l’Area mediterranea per essere colte presuppongono un piano di azione strutturale da parte del nostro Paese con un coinvolgimento forte delle Regioni e di quelle del Mezzogiorno in particolare. La politica di coesione territoriale nel Mediterraneo può e deve contribuire a cambiare e migliorare questi scenari e la cooperazione decentrata rappresenta uno strumento essenziale per consolidare adeguate politiche di co-sviluppo e internazionalizzazione. Le Regioni italiane stanno già svolgendo un lavoro importante per arrivare quanto più rapidamente possibile a condividere una nuova strategia integrata per il Mediterraneo, caratterizzata da azioni concrete e dal ruolo centrale che potranno giocare i territori”

Rinforzare azioni intergovernative con azione regioni e cooperazione multi livello - “Le esperienze di politica estera per il Mediterraneo fino ad oggi maturate, sia a livello nazionale che a livello europeo, avviate fin dall'anno 1995, fanno emergere oggettive difficoltà del processo di cooperazione a livello inter-governativo nell’area mediterranea. Dobbiamo prenderne atto che il processo inter-governativo sarà ancora lungo e difficile e che oggi occorre rinforzarlo con altri approcci, più pragmatici e progettuali, meno legati alle relazioni formali fra i Governi e più direttamente connessi al ruolo centrale che possono svolgere le Regioni e la cooperazione multi-livello. La scelta del Governo Monti di affiancare al Ministero degli esteri un Ministero per la cooperazione internazionale va nella direzione dell’allargamento dei possibili approcci ad un tema così delicato come quello che oggi affrontiamo”. Com