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Lingua Sarda – La Regione vuole “imporre” ai Comuni per decreto e in cinque giorni la Limba sarda comuna (LSC)?

I Consiglieri regionali del PD Espa, Cuccu e Bruno (tutti membri della Commissione Cultura del Consiglio Regionale) hanno presentato un'interrogazione al Presidente della Regione e all'Assessore alla Pubblica Istruzione affinché venga fatta chiarezza sui criteri fissati dalla Regione per l'utilizzo del sardo scritto nella "produzione testuale (traduzione, materiale divulgativo e promozionale)" degli enti pubblici. La delibera 32/67 del 24 luglio scorso, infatti, prevede una premialità finanziaria (nella misura di 100 mila euro) solo per quegli enti che si conformeranno alla cosiddetta Limba sarda comuna (LSC), con obbligo di darne comunicazione via fax in soli 5 giorni (!!!).

"Si tratta evidentemente di una forzatura che non ha niente a che fare con la difesa e la valorizzazione della lingua sarda – dichiara Marco Espa, primo firmatario dell'interrogazione -  Qualcuno in Regione pensa di poter "costringere" con un incentivo economico e in maniera burocratica i Comuni della Sardegna a prendere posizione in cinque giorni – dopo millenni di storia -  per una "lingua" che non è quella della loro comunità locale? Qualcuno si immagina le reazioni giustissime delle popolazioni interessate? Cosi si sta snaturando l'utile progetto della LSC che, all'interno di veri interventi per la valorizzazione della lingua sarda, aveva previsto, in via sperimentale, l'utilizzo di norme linguistiche di riferimento per la lingua sarda scritta. Non si impone nulla per decreto e tantomeno lasciando intendere che senza l'adesione alla Limba sarda comuna non si riceveranno incentivi. Noi vogliamo partecipazione alle scelte, non imposizioni dall'alto. Per questo chiediamo – conclude Espa - l'annullamento immediato della procedura con adeguata modifica che non penalizzi gli enti locali". Com

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