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Educare, innovare e crescere: la Conferenza regionale per la ricercasi chiude con uno sguardo rivolto ai giovani

La ricerca sin dalle scuole per poter raggiungere risultati eccellenti. La seconda giornata della Conferenza regionale per la ricerca e l'innovazione tenutasi a Cagliari si è focalizzata sull'importanza della diffusione della cultura scientifica tra i giovani con una sessione specifica. «I ragazzi devono poter vedere in concreto cosa fanno i ricercatori per scoprire cose nuove e per capire cosa fare da grandi e quindi prendere come esempio proprio i ricercatori», ha spiegato Elena Ugolini, sottosegretario di Stato al Miur. «È quello che fa il Ministero con numerosi progetti. Di questi uno ha interessato anche la Sardegna: quest'estate nell'Isola è stata fatta un'esperienza importante che potrebbe diventare un modello nazionale dove i ricercatori di importanti centri (tra i quali CRS4 e Porto Conte Ricerche) si sono messi a disposizione per fare svolgere uno stage di 3-4 settimane all'interno dei proprie strutture, coinvolgendoli in progetti comuni. Sono stati coinvolti gli studenti delle superiori che si sono distinti per la motivazione e i risultati scolastici». Un modo per orientare i ragazzi nelle scelte di studio e di lavoro nell'ambito scientifico.

Nella ricerca «si deve investire nonostante la crisi proprio per uscire prima dal momento di difficoltà», ha spiegato Luigi Nicolais, presidente del Cnr, «e ottenere risultati importanti». Tra questi il radiotelescopio di San Basilio, per costruirlo sono stati necessari 10 anni, ai quali si aggiungono gli anni di studio e di ricerca, che sarà tra i primi cinque al mondo. «Le applicazioni pratiche di un'infrastruttura di questo tipo sono molte», ha precisato Lucio Piccirillo, dell'Università di Manchester e capo del gruppo astronomico anglosassone. «Dai sistemi wi fi alla telefonia, sino alla tecnologia pura: il radiotelescopio può essere sfruttato in molti modi e permette alla Sardegna si essere in collegamento con tutto il mondo». La ricerca è il motore dello sviluppo «e deve essere animata dalla volontà di scoprire cose nuove. Per questo non si può prevedere quali siano i risultati del lavoro: se fossero prevedibili non avrebbe senso ricercarli», ha detto Paolo Giubellino, ricercatore del Cern. Istituto, quest'ultimo, famoso per risultati e scoperte eccezionali, come il Bosone di Higgins e internet. «L'applicazione di simili progetti è però più pratica di quanto si pensi: ad esempio la rete internet, il World wide web, quando è nato serviva solo per un uso interno al Cern e non era prevedibile l'uso diffuso che poi ha avuto».

Anche oggi i lavori sono stati guidati dal vicepresidente della Regione (e assessore alla Programmazione) Giorgio La Spisa che ha fatto la sintesi di quanto emerso nelle due giornate della Conferenza. «Dobbiamo superare le barriere e considerare complementari politica, ricerca e sviluppo», ha sottolineato, «l'indirizzo politico è necessario ma senza sostituire la libertà della persona che nella ricerca deve esprimersi a tutto campo. È un percorso difficile che però abbiamo già avviato in questi tre anni ottenendo buoni risultati e che nonostante le ristrettezze finanziarie intendiamo proseguire per valorizzare i progetti più validi. Vogliamo accettare la sfida di poterci confrontare con i grandi centri di ricerca internazionali, creando le condizioni di crescita collegando la ricerca al sistema educativo e allo stretto rapporto con i giovani».

Mentre per Maria Paola Corona, presidente di Sardegna Ricerche, la grande novità emersa da questa edizione della Conferenza regionale per la ricerca e innovazione sono i cluster tecnologici nazionali. «È una sfida che deve essere colta anche dalle imprese sarde. Il Governo ha individuato 8 aeree tematiche dentro le quali le nostre aziende possono partecipare e dare un'importante collaborazione. La Sardegna potrebbe essere coinvolta in quattro di questi settori. Esserci da subito è fondamentale per assicurare la nostra presenza all'interno dei processi decisionali che verranno presi nei prossimi anni».