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Ilva, i partiti: intervenga il Governo. Monti verifica

Il presidente del Consiglio Monti ha chiesto ai ministricompetenti di recarsi a Taranto il 17 agosto per esaminare la vicendadell'Ilva. Monti intende inoltre verificare con il servizio giuridico diPalazzo Chigi se vi siano spazi legali per un intervento del governo sullaquestione per evitare la chiusura dello stabilimento. Il ministro dell'AmbienteClini ha precisato che la decisione del Gip sull'Ilva è in contrasto con illavoro avviato dal ministero.

"E'assolutamente necessario evitare la chiusura e lo spegnimento degli impiantiIlva, cosa che causerebbe danni irreparabili dal punto di vista economico,occupazionale e sociale": così il ministro dello Sviluppo Economico,Passera, sull'Ilva di Taranto. "Nulla sarà lasciato intentato -assicuraPassera- per evitare un tale evento". Il ministro indica "risanamentoambientale, produzione sostenibile e lavoro" come "elementi portantidi una strategia unitaria". Il governo, conclude, segue"costantemente" la vicenda.

Sul caso Ilva i partiti sollecitano l'intervento del premierMonti. Per il segretario del Pd Bersani,  "è indispensabile che ilgoverno con tutti gli strumenti formali e informali che ha, faccia chiarezzasulla situazione dell'Ilva di Taranto". "Bisogna essere consapevoli chela confusione attorno al più grande stabilimento siderurgico d'Europa faràpresto il giro del mondo".

Anche il Pdl, per mezzo del segretario Alfano, chiede "alpresidente Monti di prendere direttamente e personalmente in mano il dossierIlva, per almeno due ragioni fondamentali. La prima: la politica industriale lafa il governo, non la magistratura e, con tutto il rispetto, non può essere unatto giudiziario a dire la parola definitiva sull'industria dell'acciaio inItalia. La seconda: vogliamo o no attrarre investitori anche internazionali? Sel'obiettivo è quello di spaventarli, ci stiamo riuscendo". Lo sottolineaAngelino Alfano, segretario politico nazionale del Popolo della Libertà.

"Le prese di posizione di Alfano-Bersani-Casini hannoun solo significato: fare da megafono agli interessi della famiglia Riva chevuole mantenere il controllo dell'azienda e non investire i soldi necessari perabbattere drasticamente l'inquinamento". Così Paolo Ferrero, il leader diRifondazione Comunista - FdS, commentando le dichiarazioni dei leader del Pd,del Pdl e dell'Udc.

Il ministro Renato Balduzzi ricevera' nei prossimi giorninuovi dati sul rischio aumentato di tumori all'Ilva dal Centro per ilcontrollo delle malattie (CCM).Ma da uno studio risulta che il rischio ditumori nell'area del sito siderurgico a Taranto  è maggiore del15%, con un picco del 30% in più per quelli al polmone: i dati sarannopresentati al ministero della Salute a meta' settembre prossimo.

Intanto il gip del tribunale di Taranto Patrizia Todisco ha revocato per"palese conflitto di interessi" la nomina del presidente dell'Ilva,Bruno Ferrante, a custode e amministratore degli impianti dell'area a caldosequestrati perché inquinano. Al posto di Ferrante è stato nominato ilpresidente dell'ordine dei commercialisti, Mario Tagarelli. La notizia dellarevoca è riportata dalla Gazzetta del Mezzogiorno.

Torna dunque a salire la tensione. Gli ultimi provvedimenti del gip da un latospingono l'Ilva a ricorrere subito al Tribunale del Riesame e dall'altromettono in grande preoccupazione i sindacati che ora temono la fermatadell'acciaieria con contraccolpi occupazionali che dai dipendenti diretti -11.500 - si estenderebbero progressivamente all'indotto di Taranto, aglistabilimenti Ilva della Liguria e alla filiera nazionale che utilizza l'acciaioper le sue attività.

La parola 'licenziamenti' non la vuole neppure pronunciare. Ma "se cibloccano la produzione la prospettiva si complica" perché "dire noall'attività produttiva vuol dire togliere linfa vitale all'azienda. Viene menola ragione stessa dell'esistenza dell'Ilva. E poi banalmente, se non producocome faccio a pagare 12mila persone?". 

Così il presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante, in un colloquio con La Stampa sottolineache "non ce l'aspettavamo assolutamente, per noi è una doccia fredda""a questo punto è chiaro che una parte dei nostri interlocutori vuolefarci chiudere" ma "andremo avanti fino alla fine".

"Il mio compito vero - spiega Ferrante - è cercare di trovare unasoluzione ragionevole per salvare l'azienda. Io ho sempre rispettato lamagistratura" ma "in questo caso credo che fermare la produzione nonsi per nulla ragionevole".

"Registro - dice il prefetto - in tutti quelli con cui ho parlato unenorme sentimento di sorpresa, dal ministro Clini al presidente della Regione Vendolaai sindacati...". Perché si tratta "di un provvedimento insostenibilenei fatti".

"Se la mia persona serve a rendere più forti le ragioni del dialogo -osserva - bene. Però provvedimenti così drastici aumentano la tensione erendono tutto più difficile".

Nuovi incontri tra istituzioni, Ilva e parti sociali(sindacati e Confindustria) sono annunciati per lunedì pomeriggio pressola Presidenza della Regione Puglia a Bari sugli sviluppi del caso relativo allostabilimento siderurgico tarantino.

Alle 16 Vendola incontra il presidente dell'Ilva, BrunoFerrante, insieme al presidente della Provincia di Taranto, Giovanni Florido,ed al sindaco della città jonica Ippazio Stefano. Vendola, Florido e Stefanoincontreranno poi, alle ore 17.00, i rappresentanti dei sindacati e diConfindustria.