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Melis (Pd): “Sardegna: basta con le minacce e le violenze contro i sindaci. Lo Stato reagisca”

Intollerabile serie di attentati e minacce contro i sindaci sardi. Lo denuncia in un comunicato il deputato Guido Melis, Pd, commissione Giustizia, allarmato da quella che chiama “una impressionante sequenza di violenze contro l’esercizio della democrazia nei comuni dell’isola. È una detestabile, antica tradizione purtroppo - aggiunge Melis - che si radica forse in quella sottocultura della Sardegna specialmente rurale che gli studiosi hanno definito anomìa, cioè assenza di senso della legalità e del rispetto delle regole comuni.

Gli atti amministrativi, invece che essere accolti come l’espressione di un potere neutrale, vengono interpretati come offese personali, rivolte a colpire singoli interessi, e di conseguenza innescano reazioni primitive di violenza privata. E tuttavia il moltiplicarsi degli episodi, la loro intrinseca gravità (ricordo i casi recenti di Ottana, di Benettutti e altri), l’effetto contagioso cui assistiamo, consigliano di non abbassare la guardia, prima che sia troppo tardi.  Melis che annuncia una nuova interrogazione firmata da tutti i deputati sardi del Pd al ministro dell’Interno (un’altra era già stata presentata nel corso della legislatura), chiede più costanza nelle indagini anche dopo lo spegnersi dell’eco immediata degli eventi, una maggiore vigilanza delle forze di polizia specie nei piccoli centri rurali teatro degli eventi criminosi e l’impiego di tutti i moderni mezzi a disposizione degli inquirenti per rintracciare gli autori delle lettere anonime e degli attentati. “Se si radicasse in certi strati della popolazione la sensazione che la si può fare franca avremmo - conclude - una menomazione fatale dello Stato di diritto. Com