Ad accogliere Rossella Urru il premier Mario Monti all'aeroporto militare di Ciampino. La cooperante sarda, liberata ieri in Mali dopo nove mesi di prigionia riabbraccia i suoi famigliari. Ad accoglierla anche il ministro degli Esteri Giulio Terzi. L'aereo, proveniente dalla capitale del Burkina Faso atterra alle 21.15 circa.
Rossella Urru era accompagnata dal capo dell'unità di crisi della Farnesina, Claudio Taffuri. La giovane cooperante ha dichiarato a caldo di avere intenzione di continuare a lavorare per la cooperazione dopo aver ringraziato tutti quelli che hanno lavorato alla sua liberazione, lo Stato, la Farnesina, l'unità di crisi, il movimento che ha sostenuto i suoi famigliari. Monti nel passarle la parola ha ricordato il ruolo svolto nella trattativa anche dalla Comunità di Sant'Egidio.
Rossella Urru e i due cooperanti spagnoli sono stati oggetto di uno scambio di prigionieri. Lo ha riferito il mediatore del rilascio. "Vi e' stata una compensazione, liberazioni contro liberazioni", ha detto la fonte, che ha voluto mantenere l'anonimato. In cambio dei tre ostaggi sono stati rilasciati tre islamisti.
"Rossella Urru, sta bene, ha un eccellente spirito, è allegra e di buon umore. E non vede l'ora di abbracciare i rappresentanti del suo grande popolo sardo". Lo ha detto il ministro degli Esteri Giulio Terzi che ha sentito telefonicamente la cooperante liberata ieri. "Sarò all'aeroporto ad attenderla", ha detto Terzi.
Uno dei mediatori coinvolti nella liberazione di Rossella Urru, Enric Gonyalons e Ainhoa Fernandez del Rincon ha affermato che i tre cooperanti, che si trovano ancora in Burkina Faso, "sono in buona salute", ma uno di loro "ha una ferita d'arma da fuoco nella gamba". Ancora non si conosce l'identità dell'operatore umanitario ferito. A tutti, spiega il mediatore, sono stati consegnati degli abiti nuovi.
Dopo la grande festa di ieri sera e di stanotte a Samugheo ora è il momento dell'attesa. Parenti, amici e compaesani non vedono l'ora di riabbracciare. Ieri i genitori di Rossella avevano manifestato la volontà di riportarla subito a casa ma, quasi certamente, dovranno fare i conti con formalità e obblighi istituzionali che potrebbero ritardare il momento della partenza per la Sardegna.
A Samugheo comunque stanno già all'opera per organizzare una festa di accoglienza che si annuncia memorabile. Per far sentire di nuovo Rossella a casa sua e per ringraziare tutti quelli che in questi lunghi mesi sono stati vicini a lei e tutti quelli che hanno dato il loro contributo perché potesse tornare a casa.