Press "Enter" to skip to content

Carcere Cagliari-Uta: Sdr, oltre al danno anche la beffa

“Danno e beffa che meritano un’attenta analisi. Opere Pubbliche ha incassato circa 40 milioni di euro, una parte rilevante dei 58 milioni e 840 mila euro stanziati dallo Stato per la costruzione del nuovo carcere di Cagliari”. Lo sostiene Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” con riferimento all’ennesima sospensione dei lavori nel cantiere di Uta    in seguito al mancato pagamento degli stipendi ai lavoratori e al licenziamento di undici operai.

“Appare sconcertante che mentre il Presidente del Consiglio invita i cittadini a segnalare gli sprechi, nella relazione del Ministero della Giustizia a quello dei Rapporti con il Parlamento, non si faccia – sottolinea Caligaris – alcun cenno ai gravissimi ritardi nel completamento delle opere la cui realizzazione doveva essere ultimata da oltre un anno. Il fallimento del ‘ Piano straordinario carceri’ promosso dal Consiglio dei Ministri nel gennaio 2009  è chiaro ormai a tutti ma non sembra interessare il Governo”.

“In una situazione di totale immobilità, l’unica strada percorribile – afferma la presidente di SDR – è quella di un sopralluogo di tecnici del Ministero competente in grado di valutare l’entità della struttura e fornire spiegazioni sul comportamento anomalo di Opere Pubbliche che pur avendo utilizzato le facilitazioni derivanti dal carattere di urgenza dei lavori, senza rispettare tempi, adempimenti e assumendo atteggiamenti lesivi dei diritti dei lavoratori non ha risolto il problema del sovraffollamento, imperativo categorico del Piano ministeriale ”.

“La questione peraltro non si limita al caso Uta. Si deve ricordare che l’investimento complessivo del Piano in Sardegna è stato di 160 milioni di euro. Oltre quello di Cagliari, sono stati finanziati i nuovi Istituti Penitenziari di Sassari (53 milioni e 710 mila euro), Oristano (36 milioni e 150 mila euro) e Tempio (33 milioni). Nessun nuova struttura però  è entrata in funzione con buona pace – conclude Caligaris – di quelli che ritengono la trasparenza un valore da perseguire costantemente e gli Istituti Penitenziari di grandi dimensioni sono antistorici e antieconomici”.