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Nuova bastonata del governo Monti: Bolletta della luce, a maggio scatta l’aumento

Scatta il secondo atteso aumento delle tariffe elettriche. Da martedì primo maggio, la bolletta della luce sarà più cara del 4,3%, con un aggravio annuo di oltre 21 euro. A pesare sono - come previsto - gli incentivi alle rinnovabili, gli stessi che il governo si è impegnato a ridurre a partire dal prossimo autunno, dopo il boom degli ultimi anni che ha inciso fortementesulla spesa energetica delle famiglie.

L'adeguamento conferma sostanzialmente le stime dello scorso30 marzo (+4% circa). L'Autorità per l'energia aveva allora approvato l'aggiornamento del secondo trimestre 2012 per le sole componenti legate alla materia prima, alle tariffe di rete e agli oneri di dispacciamento, determinando un aumento dal primo aprile del 5,8% (con un aggravio di 27 euro) e annunciando che alla fine del mese si sarebbe reso necessario un ulteriore incremento per il periodo maggio-giugno a copertura della cosiddetta componente A3 della bolletta, quella cioè in cui vengono traslati sulle utenze elettrichei costi degli incentivi alle rinnovabili. 

"L'obiettivo di allora - ha spiegato il presidente dell' Autorità Guido Bortoni - era di richiamare l'attenzione dei decisori pubblici sulla necessità di rivedere alcuni parametri dei meccanismi di incentivazione, in quanto alcuni indicatori della politica energetica eranoquasi raggiunti. Da quel momento, il decisore pubblico ha avviato un processo per una rinnovata programmazione degli incentivi".

Con l'obiettivo dichiarato di evitare futuri ulteriori balzi della bolletta, il ministero dello Sviluppo economico, di concerto con quello dell'Ambiente e dell'Agricoltura, ha infatti messo a punto a metà aprile inuovi decreti per l'incentivazione delle fonti rinnovabili, che prevedono il risparmio di 3 miliardi di euro all'anno rispetto al precedente regime, con un drastico ridimensionamento soprattutto dei sostegni al fotovoltaico. 

A qualcosa, insomma, la mossa dell'Autorità sembra essere servita, anche se per le famiglie italiane il 2012 si annuncia ormai come un anno di esborsi crescenti. L'aumento delle tariffe energetiche non è infatti l'unico con cui fare i conti. In ballo ci sono anche i carichi fiscali, vecchie nuovi (dall'Imu all'atteso aumento dell'Iva), e i rialzi generalizzati dei prezzi (dalla benzina agli alimentari) che porteranno, secondo i consumatori, ad una stangata di oltre 2.200 euro l'anno. La voce più consistente sarà proprio quella della tassa sulla casa, che Adusbef e Federconsumatori stimano in media in 405 euro, a cui si aggiungono i rialzi degli alimentari (+392euro), della luce (+110 euro), del gas (+113 euro), della benzina +252 euro ecosì via. "E' un risultato drammatico. Si tratta di aumenti insostenibili- affermano le associazioni - che determineranno pesantissime ricadute sullo stile di vita delle famiglie e sull'intera economia".

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