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La compagnia di navigazione Costa proprietario della nave Concordia affondata al Giglio rimborsa i passeggeri.

Costa Crociere "sta contattando tutti gli ospiti coinvolti nel triste incidente di Costa Concordia per assicurarsi sull' avvenuto rientro, sul loro stato di salute e per confermare loro il rimborso della crociera e di tutte le spese materiali ad essa collegate". L'armatore, che rinnova il "cordoglio" per le vittime e la
"vicinanza" ai loro famigliari, intende riaffermare "l' impegno e la cura dedicata costantemente e quotidianamente alla sicurezza".

“No, non mi è proprio piaciuta la scarcerazione, non la condivido", dice a Radio Anch'io il Procuratore Capo di Grosseto, Francesco Verusio, preannunciando quasi il ricorso contro  la decisione del gip di concedere i domiciliari al comandante Schettino. "Molto - ha aggiunto - ci potrà dire la 'scatola nera', dobbiamo estrarre i dati che ci potranno dire che cosa è avvenuto". Al momento sono indagati solo "il comandante ed il primo ufficiale". Quanto al pericolo di fuga, Verusio ha spiegato che Schettino "non credo possa aspettare a casa sua" lo svolgersi dell'inchiesta.

 Una misteriosa donna straniera, che non faceva parte dell'equipaggio e non era registrata tra i passeggeri, era sulla plancia di comando della Costa Concordia la notte del naufragio. Potrebbe essere la stessa donna fotografata da un passeggero a cena con il comandante Schettino. Lo stesso passeggero ha notato il comandante bere diversi bicchieri di vino. E' quanto riporta, insieme con la fotografia della donna, il Secolo XIX.

Al tavolo del ristorante Club Costa quella sera sedevano il comandante, una signora bionda dall'accento straniero e un altro ufficiale della nave. Più tardi la signora ha accompagnato Schettino in plancia.

"Ho il dovere di rendere conto a chi, come Lei, ha riposto in noi la propria fiducia". Pier Luigi Foschi, presidente e amministratore delegato della Costa Crociere, ha inviato una lettera a tutti coloro che, almeno per una volta, sono stati ospiti delle navi della compagnia. Nel messaggio il comandante Francesco Schettino non viene mai nominato, se non con un accenno indiretto al "drammatico evento straordinario, apparentemente causato da un unico errore umano, che non dovrà più ripetersi". Al contrario, Foschi tiene a sottolineare gli "atti di eroismo di membri dell'equipaggio che hanno anteposto l'altrui salvezza alla propria", ricordando gli alti standard di sicurezza che caratterizzano le navi Costa e rivolgendo un commosso pensiero al "dolore delle famiglie delle vittime".

L'equipaggio della Costa Concordia, assicura, "si è comportato in modo encomiabile in una situazione di estrema difficoltà, riuscendo nelle condizioni terribili in cui si trovavano, ad evacuare oltre 4.000 persone nel minor tempo possibile".

Gli inquirenti, tuttavia, vagliano ogni informazione sul disastro, incluse quelle che potrebbero ampliare la sfera di responsabilità della compagnia. La Concordia era assistita dal sistema AIS, che avverte il comandante in plancia in caso di imminente collisione e/o di eccessiva vicinanza alla costa. Secondo Repubblica "per ben 52 volte all'anno quella nave aveva fatto gli "inchini". E sul web molti invitano a guardare al blog della Costa Crociere: "La Costa Concordia il 30 agosto 2010 prima dell'arrivo a Napoli previsto intorno alle 13.00, ha omaggiato con il suo saluto e con la sua breve sosta nella rada della Corricella, l'isola di Procida, tutto ciò grazie al Comandante Francesco Schettino, di Meta di Sorrento. Una grande emozione non solo per i procidani ma anche per i numerosi turisti presenti che hanno accolto la grande e possente nave con applausi, striscioni, musica trombette e vuvuzelas, a bordo di motoscafi, pescherecci, natanti di ogni genere. L'arrivo della nave è stato annunciato da 10 colpi di mortaio ai quali Costa Concordia ha risposto con 3 fischi di sirena, rituale di saluto. Sicuramente una gioia ed una novità per tutti, anche per gli ospiti della Costa Concordia pronti sui ponti esterni con macchine fotografiche e telecamere ad immortalare quel momento unico".

Per il Messaggero "una nave Costa era transitata sotto costa davanti all'isola del Giglio solo un'altra volta, il 9 agosto del 2011, per la festa di San Lorenzo" e "sia l'azienda, sia la capitaneria di porto avevano approvato la rotta".

Il Codacons, a seguito della tragedia della Costa Concordia, sta predisponendo un esposto a varie Procure della Repubblica, in cui si chiede di accertare il comportamento delle Capitanerie di Porto e delle autorità portuali quando le navi da crociera si avvicinano eccessivamente alle coste italiane.

In particolare, il Codacons chiede alla magistratura di sequestrare le scatole nere delle navi da crociera che negli ultimi due anni hanno solcato le acque dell'Isola del Giglio e quelle delle più importanti località turistiche come Capri o Venezia, allo scopo di verificare le rotte seguite dalle imbarcazioni e il rispetto delle distanze minime dalle coste.

I Verdi, infine, annunciano la presentazione di un dossier sugli "inchini" delle navi da crociera dove però figurano anche episodi che vedono protagonisti anche traghetti e aliscafi.

"Occorre essere molto rigorosi, non lasciarsi trasportare da entusiasmi o dal fare favori, tenendo soprattutto conto del fatto che mettere a repentaglio la vita della gente è una enorme responsabilità", sottolinea il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri in collegamento a 'Radio anch'io'.

Per garantire che tutto ciò non debba più accadere, la titolare del Viminale chiede "una rivisitazione di tutto quello che è stato finora autorizzato, senza demonizzare nessuno e mantenendo comunque presente che probabilmente, se tutti avessero fatto il loro dovere fino in fondo, quello che è successo non sarebbe accaduto".

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