L'ordine di scuderia dato ieri è non innescare una polemica con il governo: nessun attacco a Mario Monti. Meglio attendere che la situazione si tranquillizzi e allora faremo sentire forte e chiara la nostra voce, con proposte precise e concrete su liberalizzazioni e riforma del lavoro. Silvio Berlusconi, riferisce chi lo ha raggiunto nel suo 'ritiro' in Sardegna, non ha affatto gradito le parole del presidente del Consiglio sul fisco.
In particolare, il Cavaliere sarebbe rimasto sorpreso per 'l'attaccò gratuito rivoltogli dal premier con quel riferimento ad una delle sue frasi più care: mettere le mani in tasca agli italiani. Da sempre Berlusconi si è vantato di non aver mai aumentato le tasse agli italiani e anche in occasione di un voto 'costretto' sulla manovra, il Cavaliere ha rivendicato il fatto che se a palazzo Chigi ci fosse stato ancora lui non avrebbe mai aumentato la pressione fiscale.
Dunque, quando oggi Monti ha pronunciato quelle parole, l'intero stato maggiore del Pdl si è sentito chiamato in causa ed era già pronto ad andare al contrattacco. Ma Berlusconi non vuole aprire adesso un fronte caldo con il Professore: meglio aspettare e giocare le proprie carte sul terreno delle liberalizzazioni.
I vertici di via dell'Umiltà, spiegano fonti parlamentari, si riuniranno con il segretario Alfano la prossima settimana per stilare un pacchetto di proposte sulle liberalizzazioni da sottoporre al governo. Il Pdl ha già mandato un avvertimento chiaro all'esecutivo: non accetteremo misure a scatola chiusa, il governo ci deve consultare (anche oggi i due capigruppo Cicchitto e Gasparri sono tornati a mettere i puntini sulle 'i') prima di varare provvedimenti.
E l'accelerazione impressa oggi da Monti proprio sul capitolo liberalizzazioni mette in allarme il Pdl: no a interventi unilaterali, è il messaggio inviato a palazzo Chigi. Berlusconi rientrerà a Roma a giorni e in agenda è già fissato un incontro con lo stato maggiore del partito per fare il punto.
Ma anche il fronte fisco rischia di esplodere: il Pdl critica duramente la spettacolarizzazione dei blitz e chiede che non si mettano in atto atteggiamenti punitivi con una caccia alle streghe che rischia di bloccare ancor di più i consumi. Il partito rivendica la lotta all'evasione portata avanti dal governo Berlusconi e torna a mettere in guardia dal pericolo di uno Stato di polizia tributaria.
Intanto, già la prossima settimana il premier dovrebbe avviare gli incontri con i leader (oggi ha avuto un primo breve colloquio con Bersani) per un confronto sui primi provvedimenti da varare prima dell'Eurogruppo del 23 gennaio e del Consiglio europeo di fine mese. L'intenzione del Professore, viene spiegato, è di ascoltare le proposte dei partiti, ma sulle liberalizzazioni - è la linea - la strada è segnata e non si torna indietro (come già successo nella manovra).