Press "Enter" to skip to content

Catturato il superlatitante dei Casalesi, Michele Zagaria

Il numero uno dei Casalesi è stato trovato in un bunker sotterraneo dagli agenti della polizia nell'ambito di una serie di perquisizioni a Casapesenna. L'uomo sarebbe stato individuato in una sorta di bunker sottoterra e catturato dopo che sul posto sono intervenuti con gli escavatori.

Quando, intorno alle 11.30, c'è stata la certezza che nella villetta a Casapesenna di via Mascagni annessa a un fondo agricolo c'era il superlatitante Michele
Zagaria, da oltre 15 anni la 'primula rossa' della camorra, l'entusiasmo ha perso i poliziotti che partecipavano all'operazione e si e' manifestato in grida, pacche sulle
spalle e abbracci.

Zagaria, uscito dall'abitazione, è stato colto da malore. Per questo e' intervenuta un'ambulanza del 118. 

Detto 'Capastorta', il capo dei Casalesi è l'ultimo del clan a essere catturato. A novembre 2010, infatti, era finita la latitanza di Antonio Iovine, detto 'o ninno', catturato dalla Mobile di Napoli, e a gennaio dell'anno precedente i carabinieri avevano preso Giuseppe Setola.

Il numero uno dei Casalesi è stato trovato in un bunker sotterraneo dagli agenti della polizia nell'ambito di una serie di perquisizioni a Casapesenna. L'uomo sarebbe stato individuato in una sorta di bunker sottoterra e catturato dopo che sul posto sono intervenuti con gli escavatori.

Quando, intorno alle 11.30, c'è stata la certezza che nella villetta a Casapesenna di via Mascagni annessa a un fondo agricolo c'era il superlatitante Michele
Zagaria, da oltre 15 anni la 'primula rossa' della camorra, l'entusiasmo ha perso i poliziotti che partecipavano all'operazione e si è manifestato in grida, pacche sulle
spalle e abbracci.

Zagaria, uscito dall'abitazione, è stato colto da malore. Per questo e' intervenuta un'ambulanza del 118. 

Detto 'Capastorta', il capo dei Casalesi è l'ultimo del clan a essere catturato. A novembre 2010, infatti, era finita la latitanza di Antonio Iovine, detto 'o ninno', catturato dalla Mobile di Napoli, e a gennaio dell'anno precedente i carabinieri avevano preso Giuseppe Setola. 

Il boss 53enne è ricercato dal 1995, per associazione di tipo mafioso, omicidio, estorsione, rapina ed altro, dall'8 febbraio 2000 sono state diramate le ricerche in campo internazionale, per arresto ai fini estradizionali. L'uomo inserito nell'elenco dei latitanti di massima pericolosità, sarebbe stato trovato nel suo paese di residenza: Casapesenna.

Michele Zagaria, capo di una delle fazioni più forti del clan dei Casalesi, era ricercato dal 1995 per associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidio, estorsione, rapina e altri reati.

Dall'agosto del 2000 erano state diramate le ricerche in campo internazionale per l'eventuale arresto ai fini estradizionali.

Zagaria, mai sposato, nessuna compagna riconosciuta come tale, niente figli, nessun telefono cellulare, nessuna passione per il lusso, è considerato il re del cemento, per la sua capacità di capillare penetrazione anche a livello nazionale negli appalti pubblici e non, non solo in Campania, ma anche in Lazio, Toscana, Umbria, Abruzzo, Lombardia e, in particolare, Emilia-Romagna.

Zagaria e il suo gruppo hanno anche interessi in Calabria nel territorio dell'ndrine, con cui hanno buoni rapporti da tempo Il 26 luglio 2010 la polizia scientifica ha diffuso il suo identikit realizzato sulla base delle descrizioni di collaboratori di giustizia, dato che possedeva solo una vecchia fotografia dell'uomo.

Dopo i tre gradi di giudizio del processo Spartacus, il boss è stato condannato all'ergastolo per 416 bis. Il 13 ottobre 2010 la Corte d'assise di Latina condanna Zagaria all'ergastolo per l'omicidio di Pasquale Piccolo, ucciso il 22 luglio 1988 a Gaeta, di cui è considerato il mandante. Il 15 ottobre 2010 subisce un'altra condanna all'ergastolo da parte della Corte d'appello di Latina.