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Interpellanza urgente di Efisio Planetta (Psd’Az) “sulla cancellazione della lingua sarda dal 15°censimento della popolazione e delle abitazioni secondo il modello predisposto dall’Istat per il territorio della Sardegna”

La Regionedeve adottare al più presto “iniziative urgenti presso il Governo nazionale, lePrefetture e gli uffici comunali competenti per annullare al più presto il 15°censimento della popolazione ed assicurare, come prevede la legge, che lostesso sia riformulato anche in lingua Sarda”.

La hachiesto al Presidente della Regione, con una interpellanza urgente, ilconsigliere regionale del PSd’Az Efisio Planetta, ricordando fra l’altro che èpreciso compito della Regione (con la legge regionale n°26/97) ma anche delloStato (con la legge n°482/99) uniformare i propri atti alla specificitàlinguistica della Sardegna.

“Così èavvenuto del resto-ha osservato Planetta-in altre regioni ad Autonomia specialedove sono presenti minoranze linguistiche Slovene, Sud Tirolese, Valdostana eLadina e si è provveduto in diverse forme: dalla predisposizione dei modulinella lingua dei destinatari all’inserimento di istruzioni plurilingue, finoall’individuazione di appositi spazi nella modulistica che consentiranno di rilevarecorrettamente la presenza attiva delle minoranze linguistiche”. SecondoPlanetta, inoltre, la diffusione dei questionari nella sola lingua italiana è,per la Sardegna, doppiamente grave, anche perché la nostra regione è la piùnumerosa minoranza linguistica della Repubblica: “nel metodo, infatti,costituisce una evidente violazione della normativa vigente sia regionale chenazionale ma, ancora di più nel merito, l’assenza di ogni riferimento al Sardoimpedisce alla Regione l’acquisizione presso le famiglie ed i cittadini dielementi utili ed importanti per migliorare le proprie politiche di tutela e divalorizzazione della lingua Sarda”.

Senzadimenticare, ha concluso il consigliere sardista, “che il singolareatteggiamento dell’Istat rappresenta un vulnus anche della Convenzione quadrodelle minoranze nazionali del Consiglio d’Europa, ratificata dall’Italia giàdal 1977, che invita gli Stati membri ad astenersi dal perseguire oincoraggiare politiche tendenti all’assimilazione delle minoranze.”