Luciano Uras, Consigliere Regionale Sinistra Ecologia Libertà, in una lettera indirizzata a Claudia Lombardo, Presidente del Consiglio regionale, in merito ai costi della politica e alla questione riforme, ha dichiarato: "Signora Presidente, premetto che ritengo personalmente assolutamente necessario ed indifferibile procedere ad un ridimensionamento complessivo dei costi di funzionamento del Consiglio regionale, ad iniziare dalle indennità dirette ed accessorie dei Consiglieri regionali, come Lei ha annunciato preliminarmente in sede di Conferenza dei Presidenti di gruppo".
"Personalmente e come componente politica di Sinistra Ecologia Libertà accoglieremo con favore - ha precisato Uras - ogni decisione che coerentemente vada in tale direzione, avanzata da Lei o da altri esponenti del Consiglio o Gruppi Politici. Il Consiglio regionale, Istituzione democratica della rappresentanza politica del popolo sardo e organo legislativo della Regione deve essere difeso senza alcun indugio dalle mortificazione che subisce ad opera degli esecutivi e delle burocrazie che disattendono le leggi legittimamente approvate e in vigore, e che in pari tempo resistono e ostacolano le attività di controllo ad esso attribuite dallo Statuto e dal Regolamento. Deve, però, essere difeso anche da se stesso, dall’inerzia nell’ autoriformarsi e nell’avviare e concludere il necessario processo di cambiamento della Regione e dell’intero sistema autonomistico sardo".
"Signora Presidente - ha proseguito il Consigliere - confermo il mio giudizio positivo sulle iniziative già adottate che, come noto hanno determinato, in questa legislatura, una riduzione del bilancio del Consiglio pari a 13 milioni di euro (15,29%) e negli ultimi quattro anni di complessivi 22 milioni e 500 mila euro pari al 23,81 %, che si è provveduto in questo quadro anche al ridimensionamento delle indennità consiliari così come disposto dalle leggi finanziarie dello Stato. Tuttavia questo non basta. Noi contrastiamo ogni tentativo di smantellamento della partecipazione popolare diffusa che si esprime anche nelle rappresentanze delle assemblee elettive legislative e amministrative. Abbiamo combattuto e combattiamo ancora oggi ogni azione funzionale a sostituire la rappresentatività politica con uomini soli al comando, presidenti o governatori che esercitino il potere legislativo ed esecutivo insieme e, magari, anche quello economico-imprenditoriale. Questo spiegherebbe, Presidente, la ragione per la quale le spese sostenute per tutto il sistema pubblico – società partecipate e controllate, manager pubblici, apparato burocratico, consulenze più o meno necessarie, varia attività convegnistica – finiscano per rimanere in via generale sullo sfondo dei costi della politica".
"Perciò confermo la nostra volontà di contribuire agli interventi di riduzione della spesa del Consiglio regionale: riduzione delle indennità consiliari, riduzione o soppressione totale di ogni contributo pubblico residuo a favore della costituzione di assicurazioni previdenziali del Consiglieri regionali, gestione centralizzata delle risorse destinate al funzionamento dei gruppi consiliari da parte degli Uffici del Consiglio, con le medesime procedure adottate dal parlamento europeo che opera sulla base di tetti di spesa predefiniti. Signora Presidente questi temi - ha poi concluso Luciano Uras - sono alla sua attenzione perché il Consiglio regionale continui ad essere espressione genuina della democrazia partecipata e sede di servizio a favore dell’esclusivo interesse generale e mai più sia discutibile la sua autorevolezza di organo legislativo della Sovranità del Popolo Sardo". Red.