A distanza di pochi mesi dalle elezioni comunali di Cagliari, Beppe Grillo torna in città non più per presentare dei giovani candidati del suo movimento Cinque Stelle, ma per uno spettacolo graffiante che prende di mira tutti i poteri forti in Italia e non solo.
Il comico genovese saluta con favore la presenza per la prima volta a Cagliari di un sindaco giovane, Massimo Zedda, indipendentemente dal partito a cui appartiene anche se teme che i baroni della politica lo possano ostacolare nelle sue scelte innovative.
Grillo parla ininterrottamente per quasi due ore di fila in cui se la prende con “Tremorti” e la sua inutile manovra, il presidente della Repubblica che, secondo lui, avrebbe deciso di fare dei tagli iniqui al Quirinale e i vari leader dei partiti sia di destra, sia di sinistra (D’Alema, Fassino e Chiamparino coinvolti nella scalata delle banche). Definisce il nostro un paese governato da “morti” ormai pensionati. Accusa Vendola di non essere il “nuovo che avanza” affermando che i suoi discorsi sono nebulosi e sottolinea la sua incoerenza sulla gestione dell’acqua in Puglia, nonostante il referendum. Esorta i sardi a sfruttare la propria terra con le energie rinnovabili, l’agricoltura e il turismo.
Grillo attacca alcuni elementi della polizia dal “manganello troppo facile” verso gli operai, i pastori e tutte le categorie sociali più deboli. Sottolinea la paura che tutti i politici sembrano avere nel rispondere ai cittadini indignati. Il comico afferma di aver parlato già da cinque anni della crisi imminente e di aver organizzato i vaffaday prima degli indignados spagnoli o degli scontri di Londra.
Racconta poi, anche di persone che si lamentano con lui ma, poi, non hanno il coraggio di parlare pubblicamente. Fa l’esempio di un primario di ematologia di Sassari che gli avrebbe confidato che le cure per i tumori non sono identiche per tutti i pazienti. Pare, infatti, che ai più poveri gli venga somministrato un tipo di chemioterapia con maggiori effetti collaterali. Dopo aver chiesto al primario di ripetere tutto ciò nel suo blog, il medico si è rifiutato sostenendo di non poter perdere il suo lavoro e tutto ciò che oggi ha.
Grillo ha tenuto lo spettacolo tra la gente dovendo gestire un inconveniente tecnico legato a uno schermo fuori uso per oltre metà spettacolo ma senza nessuna difficoltà. Ha fatto diversa ironia con i sardi e ha mostrato quanto la tecnologia nel mondo stia facendo, ormai, passi da gigante e come il futuro sia nelle mani dei giovani ventenni. Esortando, più volte tutti ad andare a Roma il 10 Settembre davanti al Senato per chiedere conto delle migliaia di firme raccolte per impedire di far eleggere in parlamento persone condannate al terzo grado di giudizio, ha concluso il suo spettacolo.
Gli spettatori hanno lasciato l’area fieristico con l’amaro in bocca per sorrisi legati ad aspetti terribilmente veri e preoccupanti del nostro paese. Monica Sanna