"La proposta più dirompente è quella di selezionare chi va in Parlamento e chi ricopre gli incarichi, sulla base di meriti politici, della qualità delle relazioni che si mantengono e anche della trasparenza e di uno stile che non possa essere mai sospettato di nulla". Così Pippo Civati, consigliere regionale della Lombardia per il Pd, in un'intervista a Pierluigi Mele sul blog di Rainews.
"In Parlamento debbono andare i migliori - dice Civati -non gli amici degli amici, i segretari, i parenti, gli uomini di apparato. E' così che si formano e vivono le cricche, i gruppi di potere". Per questo Civati propone "primarie per scegliere i parlamentari, preferenza se rimane il 'porcellum', limite negli incarichi parlamentari, non più di due".
In un'intervista al Mattino Civati spiega che "nei rapporti con i finanziatori ci vuole sempre e comunque la trasparenza". "Non mi è piaciuto il tono usato da Bersani nella conferenza stampa. Era irritato", dice Civati, secondo cui la campagna sulla questione morale "non è solo fango". "Mi irritano gli attacchi e i toni dei giornali della destra, ma non si può tacere sull'esistenza delle cricche. E' indicativo il
caso di Franco Pronzato, uno che peraltro ha chiesto di patteggiare, ammettendo così implicitamente le sue responsabilità". Quanto a Penati, "qui il caso è diverso. Le accuse vanno ancora tutte verificate e circostanziate".
E a Mele Penati dice: "Io prima di procedere alla condanna di Penati aspetterei le indagini ed eventualmente il rinvio a giudizio e il processo. Da un punto di vista politico è del tutto evidente che Bersani si sente chiamato in causa perché Penati è stato il suo braccio destro, scrive qualcuno, soprattutto nella fase congressuale, per cui non sorprende che ci sia la necessità, anche da parte sua, di rilevare che un atteggiamento ancora più rigoroso e più attento possa essere chiesto a tutti, al PD, ma alla politica italiana nel suo complesso".