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Nuova P4 – La Prestigiacomo si lamenta con di Berlusconi: dà sempre ragione alla sua pupulla Mara

La porta del faccendiere-lobbista Luigi Bisignani era sempre aperta per tutti o quasi. La spalancavano politici, manager di Stato, generali, persino un frate francescano. Si rivolgevano a lui per ogni problema e molti gli chiedevano di fare da «mediatore» con Silvio Berlusconi.

L'uomo d'affari arrestato per ordine del giudice di Napoli, infatti, mostra ai suoi interlocutori una frequentazione con il presidente del Consiglio e fa capire di essere di casa a Palazzo Chigi, ma non solo. Per il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo sembra essere un punto di riferimento, tanto che le scrive persino i comunicati. L'amministratore delegato dell'Eni Paolo Scaroni lo consulta prima di andare ad Arcore. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno lo chiama prima delle nomine. E da Assisi lo chiamano in vista della visita del Papa.

Il 2 dicembre scorso la responsabile dell'Ambiente si lamenta per come vanno le cose nel governo.

Prestigiacomo: «Cinque anni fa, cioè o io ora sono in condizione di essere lì e di fare delle cose e di avere la mia quota di visibilità perché faccio delle cose oppure che ci sto a fare il gioco non è un governo di venti ministri, 25 ministri dopodichè quattro comandano e gli altri fanno il contorno... io sono considerata il contorno e perché hanno capito che persona sono... Cioè è che non mi amano no purtroppo ci troviamo tutti in un centrodestra e sono tutti referenti di Berlusconi, stanno tutti per Berlusconi, cioè per esempio lui si incazzerà domani là a Napoli perché io gli ho stoppato l'apertura della discarica a Serre... gliel'ho stoppata ma io sono consapevole del fatto che in otto giorni non cambia niente e poi siamo con la coscienza a posto e non arrivare armati»
Bisignani: «E glielo hai detto a lui?»

Prestigiacomo: «No, ma lui non sa niente di quello che faccio io, lui non sa niente, lui domani fa... sarà a noi il problema di competere con Berlusconi, sono contenta così perché siccome noi come ministero dell'Ambiente perché la situazione ormai in Presidenza è che non hanno capito diciamo la Campania è nostra e siete voi fatevelo ma finché non lo fate la vigilanza è dove io personalmente ho una responsabilità io ministro dell'Ambiente...». 
Già qualche settimana prima, il 15 novembre 2010, definiva Berlusconi «non intelligente».

Prestigiacomo: «Cosa ti ha detto Denis?»

Bisignani: «Mi ha detto che domani per fare questa cosa... ecco mi ha detto allora per fare questa...».

Prestigiacomo: «Lui gli consiglia di non occuparsi però Berlusconi deve essere intelligente e purtroppo non lo è».

Bisignani: «Appunto, allora mi ha detto Denis, mi devi dire tu Luigi se io devo tornare in Udc».

Prestigiacomo: «E lei e perché».

Bisignani: «Ieri ha parlato con Gianfranco».

Prestigiacomo: «Lei ha fatto questa uscita sul giornale e lui m'ha chiamato ieri sera poco dopo... ma il problema è uno... difesa Frattini, difesa la Gelmini dice no Berlusconi mi sta...».

In un'altra conversazione di novembre, sia pur molto confusa nella trascrizione, parla della titolare delle Pari Opportunità Mara Carfagna che ha appena annunciato l'intenzione di volersi dimettere: «Lei li fa contribuire gli fa quattro cose e lui cancella tutti quelli... e da ragione a Mara (Carfagna) su tutto e lui gli dice e a Salerno quindi li bisogna già che lei ci vada con una soluzione di... che non fa danni, poi la perdonerà sul piano personale e va da Berlusconi così Berlusconi poi... adesso deve chiedere di interessare tutto questo perché lui si propone come quello che risolve il problema (incomprensibile) e fa l'intervista su Repubblica che si propone...». Lo stesso giorno commenta un'intervista e afferma: «...dobbiamo far risolvere a La Russa i problemi di mezza Italia».

I due erano già stati intercettati il 26 luglio. La conversazione è annotata in un brogliaccio: «Luigi dice che le ha mandato un messaggino "dormi bene"...». Parlano verosimilmente di Santoro e Luigi le chiede se questo viene licenziato se succede il finimondo, in quanto in qualsiasi azienda al mondo uno che manda a quel paese il suo direttore generale viene cacciato. La donna dice che non è che succede il finimondo ma è, come dire, è un'ulteriore prova dell'incapacità di questa maggioranza, di questo governo di gestire ogni cosa. Secondo lei non è opportuno e chiede a Luigi: "ma tu lo vuoi fare no?". Luigi risponde: "Se non lo fai adesso non lo fai più, cioè un destro così non ti verrà mai più nella vita". Luigi dice: "e poi tra l'altro c'è Ciccio quell'altro che su questa roba qua ci sta facendo una malattia, cioè non è che ogni settimana ci può essere quest'incubo... che palle...". La donna dice: "io sono una normale". Luigi "vabbè, perché io non sono normale?". Donna: "Sì, ma capito la Santanchè... tutte le trame... ste cose, io sono una trasparente, queste cose mi mettono anche un po' di paura"». 

Della Santanchè in seguito Bisignani parla anche con Flavio Briatore. La definisce «una str... con lei basta». In una conversazione intercettata nel novembre scorso discutono anche del sequestro dello yacht dell'imprenditore ex manager di Formula Uno che commenta: «È uno scandalo, due pesi e due misure». Bisignani concorda: «Una vergogna!». Dopo aver ricevuto la lettera di licenziamento per Santoro scritta da Bisignani Masi lo chiama.

Masi: «Ma ché, sta in fuga. I miei brindano. Cioè questo non va dal giudice, va all'arbitrato. Abbiamo vinto, è morto».

Bisignani: «L'arbitrato come...».

Masi: «Santoro in fuga. Se ti da qualche segnale... Ma vedrai che Santoro in fuga questo è. Per la prima volta Gigi. Grande figura, dai retta a Mauro... Gli stamo a spacca' il c... so' arrapato come una bestia».

Bisignani: «Un abbraccio»

L'8 marzo i magistrati chiedono a Scaroni «perché lei chiede a Bisignani quali argomenti e quali questioni affrontare e trattare con il Presidente Berlusconi e addirittura che cosa dire a Berlusconi; dica quali sono le due "cose" che il Presidente Berlusconi avrebbe detto a lei e che lei dice che avrebbe riferito al Bisignani "di persona" e "da vicino"». Il manager risponde: «Bisignani è un mio amico e che io mi consiglio a volte con lui. La "lettera" a cui facciamo riferimento è - credo - una lettera che avevo scritto ai Russi - e cioè alla Gazsprom il cui amministratore è Miller che è l'azienda russa da cui importiamo il Gas - e che volevo sottoporre a Berlusconi vista la rilevanza politica della vicenda e visti i rapporti esistenti tra Putin e Berlusconi. Io ho ritenuto di chiedere a Bisignani il motivo della mia convocazione da parte di Berlusconi dal momento che lui ha quotidiani rapporti con membri del Governo, con giornalisti e con esponenti delle Istituzioni e dunque è più informato di me; peraltro Bisignani ha rapporti di amicizia storici con Letta...». 

Poi Scaroni parla della Libia: «Abdulhafed Gaddur è un ambasciatore a Roma sicuramente molto influente che conosce tutti da Berlusconi a Letta da Frattini a Bisignani; oggi Gaddur si è schierato con i rivoltosi. Bisignani è molto amico del Gaddur e probabilmente nelle suddette conversazioni si fa riferimento a talune questioni collegate al rinnovo del contratto GAS con la Libia che io ho rinegoziato ad agosto 2010; al riguardo fui chiamato da Gaddur che mi disse che il primo ministro Libico Bagdadi faceva problemi e frapponeva ostacoli a tale rinnovo pretendendo che l'Eni finanziasse attività sociali in Libia in cambio della conclusione del contratto. Direi quasi una concussione; tale cosa a me non andava giù dal momento che il finanziamento riguardava proprio l'area dove erano allocati i campi di concentramento degli italiani in Libia».

Annotano gli investigatori: «Il sette gennaio scorso venivano intercettate delle conversazioni dalle quali emergeva che tale "padre Enzo" contattava Rita (la segretaria di Bisignani) al fine di avere un incontro urgente con Bisignani riferendole che "il Papa ha annunciato l'incontro ad Assisi con tutti i leader religiosi del mondo", aggiungendo che aveva bisogno di parlare con il "Gabinetto di Bondi"».