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Consegnate alla presidente del consiglio regionale 4000 firme per proporre la revoca della delibera sul piano stralcio delle fasce fluviali.

Il sindaco di Terralba: Con questo provvedimento c'è la morte dei territori. Gli assessori Oppi e Cherchi: La delibera è revocata.

Quattromila firme sono state consegnate questa mattina alla presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo dal sindaco di Terralba e da una delegazione dei sindaci dell'unione dei Comuni del Terralbese per chiedere la revoca della delibera sul piano stralcio delle fasce fluviali.

All'incontro erano presenti i capigruppo, gli assessori regionali all'Ambiente Giorgio Oppi e all'Industria Oscar Cherchi, i consiglieri regionali dell'oristanese e i sindaci di Bosa, Siamaggiore, Arborea, Marrabiu, San Nicolò Arcidano, Uras, Busachi e Solarussa.  

I sindaci hanno chiesto la revoca  della delibera  dell'Autorità di Bacino n. 1 del 31 marzo  2011 che, come nel caso di Terralba e Bosa, bloccherebbe ogni attività economica e produttiva.

Immediata la risposta degli assessori Giorgio Oppi e Oscar Cherchi che hanno assicurato che la delibera è già revocata.

Questa revoca crea ottimismo nei territori dell'oristanese messi ulteriormente in ginocchio da vincoli che impedirebbero,  non solo ogni attività edilizia, ma anche semplici interventi di manutenzione dei fondi agricoli.  Una situazione paradossale che si è creata anche perché nella redazione del Piano non sono stati sentiti i territori interessati.

Si tratta - ha detto il sindaco di Terralba - di un piano calato dall'alto predisposto senza la necessaria concertazione con gli enti locali. Noi a Terralba con questo piano abbiamo il divieto assoluto di edificare sia nel centro abitato che in campagna. Con questo provvedimento - ha concluso - Terralba è morta. Il sindaco di Bosa ha ricordato la situazione particolare della cittadina che è stata costruita sul fiume e che quindi deve avere un trattamento diverso dagli altri comuni. Critici anche gli altri primi cittadini che hanno chiesto non solo l'immediata revoca della delibera ma il coinvolgimento dei territori.  La mancata concertazione  con gli enti locali - hanno detto i sindaci è un atto gravissimo che non si deve più ripetere  in futuro. Red