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De Magistris: la città è stata liberata,

Giuliano Pisapia, sostenuto dal centrosinistra, è stato quasi acclamato dai milanesi come primo cittadino. Pisapia ha infatti preso il 55.1% contro il 44,9% della Moratti, distanziata di oltre 10 puti.

A Napoli, invece, a furor di popolo è stato eletto sindaco Luigi de Magistris. Il candidato dell'Idv e di Federazione della Sinistra, a scrutinio ancora in corso, ha ottenuto in 700 sezioni su 886, il 65,3% contro il 34,7% ottenuto dal candidato del centrodestra, Gianni Lettieri.
"Oggi consegniamo la città di Napoli' a Luigi De Magistris" ha detto il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, in conferenza stampa. Una "grande soddisfazione" quella riportata dal portavoce di Giualiano Pisapia, Maurizio Baruffi. "Abbiamo dimostrato - ha detto - che si può vincere la campagna elettorale col sorriso sulle labbra senza fomentare paure e rancori ma cercando di dare quel senso del futuro e voglia di fare insieme".
 

Il centrosinistra strappa il sindaco di Novara al centrodestra. Quando resta da scrutinare una sola sezione su 91, il candidato del centrosinistra al ballottaggio
ha il 52,89% dei voti.

A Cagliari Massimo Zedda ha vinto contro l'avversario del centrodestra Massimo Fantola, ed è dunque sindaco.

A Trieste, 57,51% Roberto Cosolini del centrosinistra vince su Roberto Antonione del Pdl che ottiene il 42,49%.

In forte calo l'affluenza - Per i ballottaggi relativi alle elezioni dei sindaci e dei consigli comunali la percentuale di votanti rilevata alla chiusura definitiva dei seggi è stata del 60,08%. Al primo turno aveva votato il 68,58%%. Il calo percentuale dei votanti supera, dunque, gli otto punti percentuali. Lo si apprende dal sito del Viminale (il dato non tiene conto dei comuni del Friuli Venezia Giulia, gestiti direttamente dalla Regione).

E' stata del 45,26 per cento l'affluenza degli elettori alle urne per i ballottaggi per le elezioni amministrative provinciali. Il dato è diffuso dal Viminale sul proprio sito web. Rispetto al primo turno del 15 e 16 maggio c'è stata una flessione del 16 per cento.

Il dibattito, per la verità è partito già dopo il primo turno e se oggi Ignazio La Russa osserva che "la Lega si aspettava un esito elettorale migliore. Ha perso 4-5 punti che sono quelli che mancano", Umberto Bossi replica che "la Lega ha fatto il suo dovere". "Il nostro - rivendica il senatur - è un partito che è un'assicurazione per i cittadini, non potevamo far si che si costruissero le moschee a Milano. Qualcuno dice che la Lega non ha rischiato e non si è presentata, noi invece ci siamo presentati". Anzi, "siamo stati gli unici che in qualche modo siamo andati in strada", ha detto ancora.

Il coordinatore Pdl guarda avanti e assicura che "comunque vada il governo reggerà: la sconfitta mascherata dal Pd, la crescita dei partiti antisistema portano a dire che Berlusconi non rischia. Non vedo possibilità di un governo alternativo. E nessuno credo voglia elezioni anticipate". Vero è, anche per La Russa, che per il Pdl "questo è un momento delicato. Credo sia importante dare linfa ai partiti". Per questo il ministro conferma di aver consegnato "due mesi fa a Berlusconi un piano dettagliato. Penso a comitati operativi che si occupino di programma, enti locali, territorio, propaganda. Ognuno sarebbe formato da 4 o 5 persone che insieme vanno a comporre un organismo intermedio fra l'attuale ufficio di presidenza e il coordinamento vero e proprio".