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Operaio muore a Roma durante i lavori nella metropolitana

Un operaio è morto a Roma dopo essere caduto in una buca profonda 40 metri contenente azoto liquido. L'episodio è avvenuto questa mattina, intorno alle 7, in piazza Santa Emerenziana, nel quartiere africano, in un cantiere per i lavori di realizzazione della metropolitana.

Si chiamava Bruno Montalti, aveva 48 anni. Era originario de L'Aquila, sposato con figli. Lavorava come operaio specializzato per la ditta Icotekne di Napoli subappaltatrice per Metro B1 e questa mattina, alle sei, è stato trovato privo di vita in un pozzo di sicurezza.

L'uomo era un addetto al monitoraggio tecnico di un impianto di congelamento e stava facendo un turno notturno. Attualmente al cantiere di Sant'Emerenziana sono presenti rappresentanti dell'Asl, vigili del fuoco, ispettorato del Lavoro, polizia scientifica e il coordinatore della sicurezza di Roma Metropolitane Marco Perrone Capano che riferisce: "Il corpo è stato trovato questa mattina alle sei privo di vita, apparentemente senza segni di cadute o urti. Al momento sono in corso gli accertamenti, la polizia sta interrogando i suoi colleghi".

"Morire sul posto di lavoro è una tragedia che una società civile non può subire con rassegnazione. Per questo siamo tutti rimasti drammaticamente colpiti dalla vicenda dell'operaio che questa mattina ha perso la vita nel cantiere per la realizzazione della metropolitana B1 a piazza Santa Emerenziana". Lo afferma, in una nota, il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti.

"Sono certo che le indagini per accertare che nel cantiere fossero state adottate tutte le misure di sicurezza del caso procederanno speditamente - conclude Zingaretti - Alla famiglia della vittima voglio indirizzare un messaggio di profondo cordoglio, a nome mio e dell'amministrazione provinciale di Roma".

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