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I comuni di Buddusò e Calangianus mobilitati contro il caro-tariffe: “Penalizzati i padroncini dei trasporti del settore del granito e del sughero”

Contro il rincaro delle tariffe navali si mobilitano anche i sindaci di Buddusò e Calangianus , comuni che risentono più di altri del problema visto che, in proporzione al numero degli abitanti, registrano la concentrazione più alta di padroncini che operano ed esportano granito e sughero verso il resto del mondo.

“Siamo molto preoccupati per quanto sta accadendo  – spiega il sindaco di  Buddusò  Giovanni Antonio Satta -  per noi il trasporto  è uno dei settori trainanti dell’economia. E’ evidente che il rincaro dei biglietti, associato a quello del gasolio, riduce  i margini dei ricavi dei nostri imprenditori”.

Buddusò, paese del granito, vive con difficoltà gli aumenti applicati dagli armatori: “I nostri autotrasportatori partono con i camion carichi del materiale estratto dalle cave e tornano con il legname acquistato in  Toscana, da vendere in Sardegna. Non ce la fanno più, sono vicini al collasso economico. Per tutelarli stiamo creando un’associazione che eserciterà pressioni a tutti i  livelli per rompere il monopolio nei trasporti navali che sta paralizzando ogni cosa”.

“Domani saremo presenti all’Isola Bianca, ad Olbia, per far fronte con tutti i soggetti coinvolti, a questa emergenza e fare in modo che gli armatori abbassino i prezzi. La soluzione ideale sarebbe quella di creare una compagnia navale dedicata solo al trasporto merci, con tariffe contenute”.

Il punto di vista di Antonio  Scano,  sindaco di Calangianus, paese del sughero, è simile.

“Il mondo produttivo dell’interno della Gallura, non solo quello dei centri costieri che si basano sul turismo, è fortemente penalizzato. Continuiamo  ad essere considerati una regione di serie b, dove i trasporti costano molto di più che nel resto del paese. Non abbiamo la stessa concentrazione demografica della Sicilia, e quindi lo stesso peso politico, ma dobbiamo comunque mobilitarci per far si che venga riconosciuto alla Sardegna lo status di ‘zona franca’. Solo così si potranno ottenere risparmi consistenti e rilanciare l’economia, oltre che risolvere il problema del caro-trasporti. Domani saremo al porto di Olbia per manifestare”. Red