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Processo breve, via libera della Camera

Il braccio di ferro ingaggiato dalla maggioranza sul fronte della giustizia si conclude come previsto: il testo sulla prescrizione breve passa alla Camera con 314 si e 296 no. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi esulta. L'opposizione protesta: il Pd vota con la Costituzione in mano; l'Idv sfodera cartelli con scritte tipo 'Clinica S.Rita-Nessuna giustizia'.

Davanti a Montecitorio il popolo viola e le vittime di alcuni grandi processi che si prescriveranno anzitempo fanno sentire la propria voce contro gli esponenti del governo gridando tra l'altro a Umberto Bossi "Venduto! Venduto!" e parolacce alle donne del Pdl.

Protesta anche l'Anm che con il suo presidente Luca Palamara dice che si tratta di "una sconfitta per lo Stato", e che si "affossa definitivamente il processo". Dopo tre settimane di intenso dibattito, la maggioranza riesce ad approvare il testo che di fatto riduce i tempi della prescrizione per gli incensurati non ancora colpiti da una sentenza di primo grado.

La differenza di voti tra i poli e' quasi sempre di 16 voti. 'Gap' che aumenta a favore del centrodestra quando si passa al voto segreto (316 'no' contro 288 'si'). "Noi abbiamo dimostrato di essere compatti - commenta poi il premier - loro no". E infatti, subito dopo, si apre la caccia ai 'Giuda' come li chiama il leader dell'Idv Antonio Di Pietro. A coloro che approfittando dell'anonimato sono passati dall'altra parte. Ma senza prove certe nessuno si sbilancia. Solo il capogruppo dei 'Responsabili' Luciano Sardelli avverte: "Il voto di oggi dimostra che il nostro gruppo sta per allargarsi...".

Nelle opposizioni le assenze si fanno sentire. Tra le più evidenti e 'durature' quelle di alcuni esponenti dell'Udc come Luca Volonte' e Ricardo Merlo (assenti dall'inizio delle votazioni del testo). Ma anche tra i banchi di Fli, spesso mancano voti. Italo Bocchino e Chiara Moroni, ad esempio, arrivano in Aula quasi solo per quello finale. I tempi per fare ostruzionismo finiscono in mattinata e così in conferenza dei capigruppo il centrosinistra deve arrendersi all'evidenza. "Abbiamo fatto tutto il possibile per combattere contro questa vergogna", spiega il presidente dei deputati del Pd Dario Franceschini, ma il voto dovra' avvenire in giornata.

Nessuno slittamento a domani, come sperato. La Rai offre una finestra dalle 19 alle 20.30. "Meglio spiegare ai cittadini in diretta Tv quello che sta avvenendo",afferma Franceschini, piuttosto che finire magari un'ora dopo senza che l'opinione pubblica sappia. In Aula il centrodestra invita tutti a mantenere la calma. La parola d'ordine e' non rispondere alle provocazioni e cosi' sono pochi i momenti di vera tensione. Ora il testo dovra' tornare al Senato.

Ma secondo il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini potrebbero anche esserci delle sorprese perche' "il provvedimento - a suo avviso - non reggera' alle successive verifiche istituzionali". Secondo quanto si apprende, il Quirinale starebbe seguendo con una certa attenzione la vicenda, anche alla luce delle osservazioni fatte dal Csm. Di Pietro invece non ha dubbi: il testo e' "palesemente incostituzionale". La maggioranza per ora preferisce parlare di "vittoria" e gia' pensa ai prossimi appuntamenti il primo dei quali dovrebbe essere quello dell"'emendamento Mugnai" depositato al Senato dal capogruppo Pdl in commissione Giustizia Franco Mugnai al ddl sul giudizio abbreviato per i condannati all'ergastolo.

La Lega non sarebbe entusiasta della norma benche' in commissione abbia detto 'si'. Il ministro dell'Interno Roberto Maroni non prende posizione: "Su questo tema non ho rilasciato e non intendo rilasciare dichiarazioni ufficiali", precisa con i cronisti. "Ora - ribadisce - mi sto occupando di altro". Poco prima pero' Maroni aveva avuto un lungo colloquio alla Camera con il legale del premier Niccolo' Ghedini, vero ideatore della norma. Da dopo Pasqua si dovrebbe tornare a parlare anche di Comunitaria: il ddl che contiene la norma che estende la responsabilita' civile dei magistrati ad ogni "palese violazione del diritto". "Passo dopo passo", assicura un tecnico del Pdl, "si fara' tutto...".