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Turismo: Crisponi inaugura a Montecarlo mostra fotografica ‘Sardegna. Un altro pianeta’

Nello splendido scenario della Costa Azzurra è in scena da ieri, e lo sarà fino a domenica, una Sardegna poliedrica, feconda e magica, paesaggio materno di una cultura che riconosce la propria identità nel desiderio di offrire ospitalità, in un'esclusiva e sorprendente tensione fra 'abitare' e 'viaggiare'.

Una terra, al tempo stesso, segreta e sfuggente, aperta e accogliente, da ammirare nella mostra fotografica 'Sardaigne. Une autre planète' inaugurata ieri a Montecarlo; promossa dal ministero degli Affari Esteri e dalla Regione Sardegna, l'iniziativa rientra nelle celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità d'Italia.

L'esposizione è ospitata dall'Accademia della danza 'Principessa Grace' (che per la prima volta si è aperta a eventi che non riguardassero la danza), nata per volere della principessa di Monaco e presieduta oggi da sua figlia Carolina, che ha officiato ieri l'inaugurazione della mostra, insieme all'assessore regionale del Turismo Luigi Crisponi, in rappresentanza del presidente Ugo Cappellacci e all'ambasciatore italiano nel Principato, Antonio Morabito. Hanno presenziato, inoltre, il presidente del Consiglio della Corona e tre ministri dello stato monegasco. Fra gli oltre duecento invitati, varie personalità, quali Remo Girone, Marta Marzotto, Fernanda Casiraghi, il principe Serge di Jugoslavia e un esclusivo parterre di esponenti dell'imprenditoria e dell'alta finanza locale.

"Esportiamo in una delle località più attraenti e rinomate del mondo – ha affermato l'assessore Crisponi - uno spaccato di Sardegna autentica, fortemente identitaria e affascinante. Le immagini della mostra aprono uno scrigno e ci rivelano un segreto da preservare e custodire, ma soprattutto da condividere con una terra che è il luogo dell'ospitalità".

Nell'esposizione, organizzata da Vittoria Cappelli, saranno in mostra sino al prossimo 3 aprile i suggestivi scatti del modenese Franco Fontana (68 anni), della trentenne romana Sveva Taverna e di Paolo Bianchi, trentacinquenne di Nuoro. L'opera del fotografo sardo (che può essere ammirata anche nel museo 'Man' del capoluogo barbaricino) è l'essenza di una terra antica in apparente conflitto con la modernità: rappresenta un territorio fatto di donne e di maschere, due archetipi simbolici. Le donne sono l'indissolubile legame col futuro, ma ciò che tiene assieme passato, presente e il domani, le maschere sono l'imprescindibile custodia delle tradizioni.

Il nudo paesaggio mediterraneo isolano, quello di una terra arcaica e impervia e dolce e ospitale nel contempo, è la cifra scelta da Fontana per rappresentare la sua idea di Sardegna, quella che il viandante solitario può scoprire in silenzio, con sguardo sapiente e solitario, in comunione con i luoghi rappresentati. Paesaggi come sfondo sfumato, popolato da persone, individui con la propria vita intensa, vera, vissuta ma allo stesso tempo disincantati e alle prese con i luoghi, rituali, legami, condivisione di attimi: questa è la rappresentazione (in bianco e nero) di Sveva Taverna.

 "La Sardegna - ha concluso l'esponente della Giunta Cappellacci - è ancorata alle sue tradizioni, alle tracce di una terra antica e ricca con una storia millenaria, ma anche protesa costantemente verso la ricerca di nuovi linguaggi per promuovere e far conoscere anche i suoi aspetti più insoliti". Red

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