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Sicurezza sul lavoro: task force Asl e Inail

Nuovo appuntamento del progetto “Salute senza confini” promosso dalla Formazione qualità e rischio clinico della Asl di Nuoro e patrocinato dalla Fondazione Banco di Sardegna. Il secondo blocco formativo del ciclo di incontri indirizzati a stranieri comunitari ed extracomunitari su malattie, accesso ai servizi sanitari, cure e soprattutto prevenzione, è in programma per  giovedì 3 marzo, alle ore 15.30,  presso l’aula conferenze del Servizio formazione, qualità e Rischio Clinico in via Collodi. Il focus questa volta è incentrato sulla sicurezza sul lavoro, ed è stato organizzato in collaborazione con l’Inail che sarà presente con Enrico Falchi, responsabile del settore prevenzione, comunicazione e Urp della sede provinciale, il quale parlerà di “Infortuni sul lavoro: prevenzione e presa in carico degli infortunati”.

«Un incontro strategico nell’ambito delle attività di promozione della salute della nostra Asl. – osserva il commissario straordinario Mariano Meloni –  Gli stranieri aumentano anche da noi, ogni anno cresce il numero degli immigrati che vengono a lavorare come badanti, operai, manovali, sia in città, sia nei paesi del circondario, sia in campagna. Tale incremento porta con sé nuove istanze che necessitano di risposte esaustive in particolare in tema di prevenzione e sicurezza sul lavoro. L’azienda sanitaria ha il dovere di farsi carico anche delle problematiche di chi parla un’altra lingua e si trova catapultato in una realtà che non è la sua».

Soddisfatto anche Gianfranco Spanu, direttore dell’Inail: «Abbiamo accolto con piacere la sollecitazione della Asl – fa sapere – perché si tratta di un bacino di interlocutori composto da cittadini utenti che spesso non conoscono a fondo i propri diritti in materia di sicurezza sul lavoro. Per cui ci preme dare loro almeno un’informativa generale sia in tema di leggi e norme, sia per quanto riguarda gli infortuni specifici. In caso di incidente, queste persone il più delle volte non sanno come attivarsi. Quasi nessuno ad esempio sa che anche nell’ipotesi in cui il rapporto non sia stato regolarizzato, l’Inali si fa carico anche dei lavoratori in nero. Fermo restando ovviamente che è auspicabile un’emersione dall’irregolarità». Red