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Tar del Lazio: “No alle classi pollaio”

Entro 120 giorni il ministero dell'Istruzione e il ministero dell'Economia doranno emanare il Piano generale di edilizia scolastica. L'ordine arriva dal Tar del Lazio che ha accolto una class action proposta dal Codacons contro le cosiddette 'classi-pollaio', ovvero quelle aule scolastiche nelle quali il numero di alunni, attorno ai 35-40, supera i limiti fissati dalla legge.

Il Tar (la sentenza è stata emessa dalla III sezione bis presieduta da Evasio Speranza), dopo aver sciolto i dubbi in merito all'ammissibilità dell'azione del Codacons, ha sottolineato come "il Piano generale di riqualificazione dell'edilizia scolastica (previsto dall'art. 3 del Decreto 81/09) - si legge nella sentenza - non è stato ancora adottato" e come lo stesso "avrebbe dovuto essere adottato prima dell'anno scolastiche 2009-2010".

Per i giudici, quindi, "è evidente che l'inerzia si sia già protratta ampiamente oltre il limite di legge". L'effetto di tutto è l'accoglimento della class action promossa dal Codacons con l'ordine per i ministeri dell'Istruzione e dell'Economia di emanare "di concerto, del predetto Piano generale entro 120 giorni dalla notificazione delle presente sentenza".

"Ora il ministro Gelmini dovrà emettere un piano in grado di rendere sicure le aule scolastiche ed evitare il formarsi di classi da 35 o 40 alunni ciascuna". Lo dichiara il presidente del Codacons, Carlo Rienzi. "Se non lo farà saremo costretti a chiedere la nomina di un commissario ad acta che si sostituisca al ministro ed ottemperi a quanto disposto dal Tar. Grazie a questa sentenza, inoltre, docenti e famiglie i cui figli sono stati costretti a studiare in aule pollaio, potranno chiedere un risarcimento fino a 2.500 euro in relazione al danno esistenziale subito", conclude Rienzi.

Il ricorso presentato al Tar del Lazio "è destituito di qualsiasi fondamento perche' le classi con un numero di alunni pari o superiore a 30 sono appena lo 0,4% del totale". Lo afferma il ministero dell'Istruzione. "Il sovraffollamento riguarda prevalentemente - aggiunge - la scuola secondaria di II grado e si lega soprattutto alle scelte e alle preferenze delle famiglie per alcuni istituti e sezioni".

Il Dicastero assicura quindi che la questione della sicurezza e dell'edilizia scolastica "è da sempre una delle priorità del ministero". "E' già stato stanziato infatti - ricorda - un miliardo di euro e assegnata una prima tranche di 358 milioni per avviare gli interventi più urgenti".