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Alemanno licenzia la sua giunta ed apre ad una nuova fase

Dopo le insistenti voci dei giorni scorsi Gianni Alemanno questo pomeriggio ha firmato un'ordinanza con cui ha revocato tutte le deleghe alla giunta e ai consiglieri delegati. A norma di statuto, il nuovo governo dovrà ora essere nominato entro il più breve tempo possibile. Obiettivo del sindaco, fa sapere una nota del Campidoglio, è quello di nominare i nuovi assessori e i nuovi consiglieri delegati entro giovedi' 13 gennaio.

"La Giunta capitolina - si legge nel comunicato - a norma di statuto, dovrà essere nominata nuovamente entro il più breve tempo possibile. Obiettivo del sindaco è quello di nominare i nuovi assessori e i nuovi consiglieri delegati entro giovedì 13 gennaio". "Per giungere a questo obiettivo - conclude la nota - il sindaco ha chiesto al vicesindaco Mauro Cutrufo, all'on. Alfredo Antoniozzi e al capogruppo del Pdl Luca Gramazio, oltre ai vertici del PdL, di affiancarlo nelle consultazioni e nelle valutazioni".

Si è conclusa una prima fase del governo comunale che ha ottenuto importanti risultati come l'approvazione del piano di rientro dal debito ereditato dalle precedenti amministrazioni, l'avvio della trasformazione del Comune in Roma Capitale e la definizione dei progetti piu' importanti del Piano Strategico di Sviluppo".

E' quanto dichiara in una nota il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che oggi ha revocato le deleghe a tutti i suoi assessori. "Ora - prosegue il sindaco - è necessario lavorare per fare in modo che questi progetti e i nuovi poteri di Roma Capitale vengano rapidamente calati sul territorio con una grande attenzione alla qualità della vita dei cittadini e dei quartieri. Per questo motivo è necessario avviare un cambiamento della giunta che fissi per ogni assessore, le deleghe, gli obiettivi prioritari, secondo un preciso cronoprogramma e le regole politiche che garantiscano la piena sintonia con le categorie sociali e produttive della città. Tutto questo in vista della riunione degli Stati generali della città convocati per il 9 e 10 febbraio presso il Palazzo dei Congressi dell'Eur e in cui sarà presentato il piano strategico di sviluppo e il Comitato promotore della candidatura alle Olimpiadi del 2020".

"L'azzeramento della Giunta deciso oggi dal sindaco Alemanno è la dimostrazione piu' lampante del fallimento di questa gestione della destra romana. A questo punto per coerenza si dovrebbe dimettere anche il sindaco visto che l'incapacità totale di questa Amministrazione è soprattutto colpa sua. Non era mai successo che dopo appena due anni e mezzo una Giunta della Capitale d'Italia fosse revocata in questo modo. La città allo sbando è ora ufficialmente anche senza governo". Lo dichiara in una nota Marco Miccoli, segretario del Pd Roma.

"Alemanno deve spiegare, a noi e soprattutto ai cittadini di Roma, perché ha sciolto la Giunta e avviato un rimpasto di cui non ha minimamente comunicato le ragioni", gli fa eco Umberto Marroni, capogruppo Pd al consiglio comunale di Roma. "C'è una crisi che va avanti da mesi - ha detto Marroni - e Alemanno anche stando ai sondaggi ha un picco negativo nel gradimento, senza contare gli scandali di parentopoli e la resa dei conti tra le varie anime del centrodestra romano. Con questa operazione - ipotizza Marroni - il sindaco vuole dare un segnale di uscita dall'angolo, di rilancio della sua azione, ma il suo governo della città finora è caratterizzato da una lunga stagniazione". La richiesta del Pd è che "si apra una discussione in Consiglio comunale, dove il sindaco deve venire a dirci i motivi di una decisione che più che prendere lui ha ha subito. Spieghi alla città che cosa sta succedendo".