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L’Udc sconcertato per il continuo mercato dei voti

 L'ex amico  di Fini, Silvano Moffa, ora leader in pectore del «gruppo dei responsabili» che appoggia il governo, mostra sicurezza. Infatti, dice, che sia tra i centristi che nella squadra dei finiani c'è chi è pronto a sostenere il presunto compratore, Silvio Berlusconi. Nella maggioranza si lavorerebbe in particolare a «quota 10»: tanti sarebbero i parlamentari che il premier conta di strappare alle opposizioni. A riguardo però, Udc e Fli fanno muro, criticando con forza il «mercato dei voti», messo in atto, a loro dire, da Pdl ed esecutivo.

«Assistiamo con grande sconcerto al toto-acquisti di parlamentari, condito da un'opera sistematica di disinformazione - spiega il leader dei centristi Lorenzo Cesa -. Siamo perplessi perché avevamo sperato che nella maggioranza maturasse una consapevolezza reale dei problemi del Paese, delle sue difficoltà e della necessità di nuovi e più corretti rapporti tra maggioranza e opposizione». L'udc, annuncia in ogni caso il segretario, «concerterà con i partiti del nuovo Polo l'assunzione di atteggiamenti coerenti sul piano parlamentare: dal caso Bondi al trattato militare Italia-Brasile e a tutti i principali temi sul tappeto, si intensificherà un coordinamento tra Udc, Fli, Api, Mpa e Liberal democratici».

Tra i finiani è Benedetto Della Vedova a mettere in guardia Moffa. «Questo spettacolo del calciomercato di gennaio non è esaltante. Per quel che ne so io non c'è nessuno pronto ad entrare in maggioranza - chiarisce -. Quelli che vengono chiamati in causa poi smentiscono. Forse Moffa, per darsi una giustificazione, spera di poter contare sul altri che lo seguano nella sua scelta. Ma è bizzarro che il futuro del governo e dell'Italia ruoti attorno alle scelte di Moffa. Il fatto - aggiunge il vicecapogruppo di Futuro e libertà - è che Berlusconi ha scelto di rifiutare la nostra proposta di un governo forte e adesso ci troviamo con la maggioranza Bossi, Berlusconi, Scilipoti e Moffa. Ma che il futuro del Paese, nei prossimi mesi si giochi sulla possibilità di trovare un altro Scilipoti o un altro Razzi e che si prescinda dalla reale forza politica del governo mi lascia senza parole». Nel Pdl ci pensa Maurizio Gasparri a rispedire al mittente le critiche: «Mentre le vecchie e nuove opposizioni sono sempre più divise su tutto, come dimostra la vicenda di Mirafiori - dice -, la maggioranza va avanti con le riforme di cui il Paese ha bisogno».

Duro affondo su Berlusconi da parte dell'Italia dei valori. «Il premier - attacca il capogruppo alla Camera Massimo Donadi - è uno squallido imitatore di Depretis. Il trasformismo di Depretis, però, era una esempio di coerenza e rettitudine politica se paragonato a questa squallida compravendita di parlamentari messa in atto da Berlusconi. Il premier non s'illuda: la sua stagione politica è finita e non basterà l'acquisto di qualche deputato per garantirgli la stabilità».