Press "Enter" to skip to content

Intelligenza artificiale, proseguono le audizioni in Terza Commissione sulla tre proposta di legge n.16, 75 e 81. Si va verso un testo unificato.

Cagliari, 4 Giu 2025 - La Commissione “Bilancio” ha proseguito in mattinata le audizioni sulle tre proposte di legge per lo sviluppo e la governance dell’intelligenza artificiale. Il parlamentino presieduto da Alessandro Solinas (M5S) ha sentito i rappresentanti di Cia e Copagri, Confindustria, Cna, Confartigianato, Federterziario, Confservizi i Confprofessioni.

Da tutti è arrivato un plauso alla volontà del Consiglio di voler normare una materia destinata a incidere in modo determinante nella società del futuro.

I presidenti di Copagri e Cia, Giuseppe Patteri e Francesco Erbì, hanno espresso un giudizio positivo sull’iniziativa consiliare che potrà consentire a un settore come l’agricoltura di cogliere nuove opportunità dall’innovazione tecnologica: «L’importante però è che l’intelligenza artificiale venga utilizzata a vantaggio delle aziende e non contro, come avvenuto finora – ha detto Patteri – in agricoltura viene già utilizzata da tempo per i controlli sulle aziende. Spesso però si è fatta confusione con rilevazioni aeree che catalogavano macchia mediterranea anziché vigne. Questo ha portato a uno sto delle pratiche dei premi in agricoltura a danno degli operatori. L’intelligenza artificiale può dare una grossa mano a patto, però, che sia l’uomo ad avere sempre l’ultima parola». «E’ importante che la Sardegna voglia svolgere un ruolo da protagonista in questo processo di innovazione – ha affermato Francesco Erbì – occorrerà però prestare molta attenzione. Le attività agricole hanno bisogno di un supporto molto forte per evitare la perdita di posti di lavoro. Da questo punto di vista sarà necessario investire sulla formazione per creare nuove professionalità».

Sulla necessità di arrivare preparati alla sfida imposta dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale si è soffermato anche il segretario generale di Cna Francesco Porcu: «L’IA e l’automazione dei processi produttivi trasformeranno radicalmente l’economia della Sardegna creando nuove opportunità in tutti i settori ma mettendo a rischio numerosi posti di lavoro nelle mansioni tradizionali – ha detto Porcu – secondo le nostre stime l’impatto dell’intelligenza artificiale produrrà la perdita netta di circa 60mila posti di lavoro, il 10.3% dell’occupazione attuale. Le nuove tecnologie produrranno però anche ricchezza con una crescita del 12,8% del valore aggiunto pari a circa 5 miliardi di euro. Questo ci dà una chiave di lettura utile per governare il processo che sarà inevitabile e irreversibile. Per cogliere le opportunità occorre investire in formazione, riqualificazione professionale, inclusione dei lavoratori “emergenti” e il riposizionamento di quelli esclusi. Serve una visione strategica per anticipare i tempi».

L’obiettivo di tutti è trarre il numero maggiore di opportunità dallo sviluppo dell’IA – ha rimarcato Daniele Serra a nome di Confartigianato – nel nostro settore occorre fare molta attenzione a salvaguardare la specificità delle nostre produzioni. Il legame identitario e territoriale è il marchio distintivo dell’artigianato sardo. Molte aziende già utilizzano l’intelligenza artificiale. L’importante ora è che ci sia un soggetto competente che si occupi delle applicazioni pratiche».

Una cabina di regia con un unico soggetto di riferimento ha invocato anche Valeria Satta, presidente di Federterziario: «Nelle tre proposte di legge ci sono spunti molto interessanti ma anche alcune criticità – ha detto Satta – tra queste la mancanza di strumenti operativi con risorse dedicate per far sì che le norme sono si traducano in una semplice dichiarazione di intenti. Sarebbe utile creare un Ufficio regionale per l’IA evitando però strutture troppo pesanti».

Sostegno alle imprese e individuazione di percorsi per lo sviluppo dell’Ia hanno sollecitato anche Maria Paola Cogotti (vicepresidente di Confprofessioni) e Alessandro Faticoni (Confindustria). «Su questa materia serve un raccordo a livello nazionale – ha detto Cogotti – le imprese vanno aiutate nel processo di transizione digitale. In particolare le piccole e microimprese vanno sostenute nella formazione, nella riqualificazione dei dipendenti e nella protezione dei dati. In questa partita devono essere coinvolte tutte le parti sociali per il monitoraggio e la valutazione dell’impatto dell’Ia nel tessuto economico e sociale».

Faticoni ha invece ricordato che in Sardegna dal 2019 esiste il Digital Innovation Hub di cui fanno parte Sardegna Ricerche, le Università di Cagliari e Sassari, il Crs4 e alcune organizzazioni datoriali: «Da lì occorre ripartire – ha detto il rappresentante di Confindustria – a livello nazionale si sono investiti 113 milioni di euro per i centri di competenza. La Sardegna è rimasta esclusa».

Positivo anche il giudizio di Confservizi che con il presidente Ottavio Castello ha apprezzato l’idea di prevedere un percorso di formazione che parta dalle scuole. Dai rappresentanti di Confservizi è arrivata infine la proposta di prevedere in legge un sostegno alle start up che puntano sull’innovazione: «Sono loro la spina dorsale delle nuove tecnologie – ha detto Mauro Musio, dirigente di Confservizi – i finanziamenti però arrivano soprattutto dai privati. La Sardegna in questo campo può dare un segnale importante. L’Isola può diventare un centro di sviluppo delle start up».

Le audizioni della commissione proseguiranno nei prossimi giorni: «L’idea è quella di accorpare le tre proposte in un testo unico sull’intelligenza artificiale – ha detto il presidente Alessandro Solinas – il nostro obiettivo è creare una struttura forte ma allo stesso tempo snella che si occupi di intelligenza artificiale in modo da cogliere tutte le opportunità per le imprese e la pubblica amministrazione. Con la massima attenzione alla formazione dei lavoratori e al salvaguardia dei livelli occupazionali». Com

More from ARCHIVIOMore posts in ARCHIVIO »

Comments are closed.