Cagliari, 3 Ott 2022 - Il caro bollette non da tregua alle imprese e alle famiglie della Sardegna: ad agosto i prezzi dell’elettricità, del gas e degli altri combustibili sono cresciuti, in media, del 75,6% rispetto allo stesso periodo del 2021. L’aumento maggiore è stato registrato a Olbia-Tempio con +73,6% rispetto all’anno precedente; segue la provincia di Sassari con +64,7% e Cagliari con +66,4%.
Le crescite sono state rilevate dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, che ha analizzato i dati Istat tra il 2021 e 2022. E l’ennesimo aumento dei costi annunciato dall’inizio di questo mese è la raffigurazione tangibile e concreta dello tsunami energetico che avanza inesorabilmente.
Per questo gli artigiani di Confartigianato Imprese Sardegna chiedono al prossimo Governo di fare in fretta e di studiare interventi consistenti e soprattutto semplici nella fruibilità perché la complicatezza delle procedure burocratiche costituiscono per le piccole imprese una barriera all'accesso agli sgravi e i ritardi nelle erogazioni possono favorire l'ecatombe del settore produttivo.
“L’ennesimo aumento dei costi energetici, annunciati da questo mese, ci pone davanti ad un’emergenza senza precedenti perché rischiamo una vera e propria catastrofe economica e imprenditoriale – affermano Presidente e Segretario di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Amelia Lai e Daniele Serra – il prossimo Esecutivo deve intervenire subito perché migliaia di attività potrebbero chiudere. Se lo Stato non ha le risorse è indispensabile utilizzare i fondi europei per calmierare subito il costo delle bollette”.
È infatti, urgente sostenere le imprese afflitte dalla nuova gravissima emergenza del caro bollette che, dopo la traversata pandemica, mette in pericolo la sussistenza stessa del tessuto produttivo.
Nel dettaglio i prezzi di elettricità, gas e altri combustibili in Italia salgono del 76,4%, ben 24,5 punti in più rispetto al 51,9% dell’Eurozona. Crescita a tre cifre nei Paesi bassi con +151,4% ed Estonia con 145,1%; seguono il maggiore dinamismo in Lituania, dove si registra un aumento del 95,6%, Lettonia con 86,2% e, appunto, l’Italia con 76,4%, un dinamismo del costo delle bollette ampiamente al di sopra di quello di Spagna con 54,3%, Germania con 46,0% e Francia con 23,0%.
In chiave regionale, la crescita più elevata si registra in Trentino-Alto Adige con il 115,7%, seguito da Umbria con 86,5%, Abruzzo con 85,1%, Toscana con 83,7%, Marche con 80,8% e Molise con 80,6%. Come detto la nostra regione si piazza al 12esimo posto. Dinamica elevate, ma relativamente più contenute in Liguria con 63,8%, Campania con 68,0%, Calabria con 68,3% e Piemonte con 68,6%. Chiude la classifica la Liguria con “solo” + 63,8%.
A livello territoriale, i tassi di crescita più alti dei prezzi che definiscono le bollette di elettricità e gas si riscontrano nella Provincia Autonoma di Bolzano con 117,5% e nella Provincia Autonoma di Trento con 116,7%; seguono con tassi superiori all’80% Perugia con 86,8%, Teramo con 86,6%, Terni con 85,7%, Massa-Carrara con 84,6%, Lucca con 84,5%, Grosseto con 84,0%, Livorno con 83,9%, Pescara e Pistoia entrambe con 83,9%, Firenze con 83,8%, Arezzo con 83,5%, Bologna con 83,5%, Pisa con 83,2%, Siena con 83,1%, Catania con 82,7%, Campobasso con 82,2%, Ascoli Piceno e Macerata entrambe con 81,0%, Modena con 80,9% e Ancona con 80,7%. All’opposto dinamiche relativamente più contenute a Cagliari con 66,4%, Sassari con 64,7%, Imperia e La Spezia entrambe con 64,5% e Genova con 63,4%. Com










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